CdC, Referendum: il rettore Crisci garantisca il pluralismo nell’Unical
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Cosenza, di cui è emanazione il Comitato del NO al referendum costituzionale di ottobre, esprime forte preoccupazione per l’anomala iniziativa del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, di costituire in tutta la Regione i Comitati per il Sì, nella quale è stata coinvolta in modo altrettanto anomalo l’Università della Calabria nella persona del suo rettore, Gino Mirocle Crisci.
Consideriamo l’iniziativa di Oliverio gravemente lesiva dell’autonomia e autorevolezza delle istituzioni nonché dei veri interessi della Calabria, poiché mira a distogliere l’attenzione dai gravi problemi sociali, occupazionali e di etica pubblica che caratterizzano la nostra regione, facendo intendere che una pasticciata e divisiva riforma costituzionale possa avere su di essi effetti miracolistici. In realtà siamo di fronte ad un’operazione di stampo trasformistico, interna al Pd, con la quale il presidente Oliverio intende blandire un Governo centrale sempre più invadente e minaccioso nei confronti delle autonomie, per tutelare i suoi personali equilibri di potere.
Giudichiamo pertanto particolarmente grave il coinvolgimento, in questa vicenda tutta partitica, del rettore dell’Unical il quale ha inopinatamente dichiarato di volersi impegnare a favore del Sì “per rompere quella cappa di conservatorismo che spaventa, soprattutto in Calabria”.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale-Comitato del NO ricorda che compito dell’istituzione universitaria, che il Rettore rappresenta in forza di un mandato elettivo, è organizzare, su scelte importanti per i cittadini, momenti di confronto e di dibattito pubblico, non certo comitati a favore del Governo in simbiosi con il presidente della Regione. Invita pertanto il rettore Crisci a un uso corretto delle sedi istituzionali pubbliche, a non cadere in posizioni di parte e a non assecondare manifestazioni e iniziative che possano ledere i valori del pluralismo nelle istituzioni universitarie garantito dalla Costituzione.