Presentato a Lorica il libro “Gli impianti idroelettrici silani”
In un’affollata sala del Parco Nazionale della Sila a Lorica è stato presentato il libro del Prof. Giancarlo Principato “Gli impianti idroelettrici silani”.
I lavori sono stati introdotti dal direttore del Parco Dott. Michele Laudati che, dopo aver richiamato le caratteristiche del Parco della Sila, ha evidenziato come la valorizzazione e la salvaguardia delle risorse idriche rappresenti uno degli argomenti a cui il Parco ha riservato particolare interesse.
In tale direzione l’Ente Parco ha avviato una serie di iniziative per conoscere in termini quali-quantitativi l’utilizzo delle acque che interessano il proprio comprensorio.
Per questo ha inteso promuovere la realizzazione del libro su “Gli impianti idroelettrici silani” curato dal Prof. Ing. Giancarlo Principato che, oltre ad essere stato un consigliere del Parco, è sicuramente un esperto nel settore specifico occupandosi di tale problematica da tanti anni a livello scientifico e professionale.
Il libro illustra le caratteristiche in termini tecnici degli invasi che sono stati realizzati a partire dagli anni ’20 nel comprensorio del Parco Nazionale della Sila e che rappresentano non solo un polo idroelettrico fra i più importanti in Italia ma nello stesso tempo una eccellenza a livello turistico e ambientale.
L’Autore dopo aver richiamato le fasi storiche che hanno caratterizzato la realizzazione degli impianti idroelettrici silani, descrive accuratamente le caratteristiche delle dighe, dei relativi invasi e delle centrali di produzione.
L’idroelettrico è la forma di produzione dell’energia elettrica da fonte rinnovabile più rilevante tra quelle di cui il nostro Paese dispone in proprio. È certamente quella fisicamente più efficiente, il cui processo produttivo avviene a zero-emissioni sia per quanto riguarda la CO2 sia per qualsiasi tipo di inquinamento atmosferico.
Ciò nonostante, a livello politico e di opinione pubblica, questa forma di generazione dell’energia vive oggi una fase piuttosto sfavorevole: ignorata quasi sistematicamente dai mass-media nella citazione e trattazione delle diverse fonti rinnovabili (vento, sole, biomasse, geotermia), colpita dalle norme ambientali senza un’adeguata attenzione alle specificità delle situazioni, penalizzata nei progetti di riorganizzazione della gestione idrica su larga scala territoriale in rapporto specialmente alle esigenze idropotabili ed irrigue.
Tutto ciò appare del tutto ingiustificato specialmente quando a farne le spese sono gli impianti di produzione esistenti.
Con il nuovo millennio, tuttavia, si sta affermando a livello politico internazionale una nuova visione dei temi che investono il rapporto tra energia e ambiente con un deciso impegno della Unione Europea verso le energie rinnovabili.
In questo nuovo contesto, la “questione idroelettrica” si pone come un tema che necessita di essere esaminato secondo un’ottica diversa da quella prevalente degli ultimi decenni, non tanto come una questione puramente energetica ma essenzialmente come una problematica complessa che investe in modo significativo anche aspetti socio-economici e ambientali.
Da una parte si tratta, come detto, di una risorsa pulita e dall’altra di una risorsa che per essere utilizzata comporta impatti sugli ecosistemi fluviali e sul paesaggio che lo stesso ambiente fluviale rappresenta; impatti che, tuttavia, in determinate condizioni e situazioni, possono essere razionalmente controllati e ridotti fino a essere considerati quasi trascurabili.
Una questione di sostenibilità ambientale, dunque, da affrontarsi con capacità di discernimento, competenza e senso di responsabilità.