Pd Calabria, lettera al commissario regionale Musi

Calabria Attualità

Egregio commissario le scrivo per esprimerle tutto il mio apprezzamento per il lavoro che sta portando avanti in Calabria per il radicamento del Partito Democratico e per il rispetto delle regole statutarie. Le scrivo per segnalarle quello che sta accadendo alla Provincia di Cosenza per evitare che ci possano essere due pesi e due misure nel rispetto delle regole e dell’appartenenza al Pd nelle istituzioni democratiche della nostra Regione. Lei ha fatto molto bene a chiarire definitivamente l’incompatibilità tra l’iscrizione al Pd e l’adesione a gruppi diversi da quelli del Pd nelle istituzioni, così come è avvenuto al Consiglio Regionale della Calabria per gli Onorevoli Adamo e Bova. Per evitare che tutto questo possa sembrare una persecuzione politica Ad Personam bisogna che questa regola dell’incompatibilità sia applicata in tutte le istituzioni della nostra Regione a cominciare dalla Provincia di Cosenza. All’amministrazione provinciale di Cosenza esistono due gruppi consiliari DP “democratici per la Provincia”, AD “autonomia e diritti”. Il gruppo consiliare Democratici per la Provincia (DP) è composto dall’avvocato Giuseppe Ranù capogruppo, dal dott. Giovanni Forciniti consigliere provinciale poi nominato assessore in quota DP a cui è subentrato il dottore Piero Francesco Vico e da Antonio Ruffolo rispettivamente iscritti nei circoli di Rocca Imperiale, Mirto Crosia, Castrovillari. Invece il gruppo di Autonomia e Diritti (AD)è composto dal dottore Ottorino Zuccarelli sindaco di San Fili e capogruppo, da Giorgio Maritato subentrato al dottore Antonio Graziano che è stato nominato assessore in quota di Autonomia e Diritti iscritti rispettivamente ai circoli di San Fili, Acquappesa e Rossano. Ritengo urgente un suo autorevole intervento per chiarire una questione che è tutta politica evitando così che ci possano essere speculazioni che vorrebbero dimostrare che quello che è accaduto agli Onorevoli Bova e Adamo sia il frutto di un atteggiamento teso a espellere dal Pd coloro i quali non si adeguano ai potenti di turno.