Il PSI di Cetraro ricorda Giovanni Losardo
Corre il prossimo 21 giugno il trentaseiesimo anniversario della tragica scomparsa del compagno Giovanni Losardo, onesto e integerrimo rappresentante delle istituzioni cittadine, caduto sotto i colpi della mafia. Nella ricorrenza di quel terribile delitto, che ha creato scalpore e sconcerto nella Calabria intera, è necessario rinnovarne la memoria ed il ricordo.
Quello di Giovanni Losardo resta infatti un esempio vivo ed attuale, soprattutto in una regione come la Calabria in perenne crisi economica ed occupazionale, una regione con livelli di corruzione altissimi che spesso coinvolge gli apparati dello Stato, finendo così per alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica.
D’altra parte i dati sono allarmanti e per nulla incoraggianti: in Calabria il novanta per cento dei delitti rimane impunito, mentre la ’ndrangheta continua ad incrementare i propri utili, avendo il monopolio del narcotraffico ed estendendo il proprio potere fino al cuore dei centri nevralgici del potere economico nazionale. Un quadro insomma talmente preoccupante, da indurre il procuratore Capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero, ad affermare che “la Calabria continua ad essere governata dalla ’ndrangheta”.
Eppure, nonostante tutto, non bisogna demordere ed è necessario più di prima alimentare la fiducia e la speranza dei cittadini per vincere questa battaglia di legalità.
E proprio per questo il ricordo di Giovanni Losardo e di tutte le vittime delle mafie non può mai essere una semplice ritualità, ma deve costituire l’occasione per rafforzare la cultura della legalità, dell’etica e della buona politica. Così come accadrà il prossimo sabato 18 giugno in occasione della celebrazione del “Premio internazionale G. Losardo”, organizzato dal Laboratorio omonimo che, con costanza e determinazione, da oltre un decennio, svolge un’azione meritoria ed importantissima, che dà lustro e visibilità alla nostra Città, perseguendo l’idea che grazie alla cultura si potrà sconfiggere la mafia.