Ora solare: domenica lancette indietro di 60 minuti
Torna l'ora solare. Nella notte tra sabato 30 e domenica 31, esattamente alle ore 3, dovremo spostare all'indietro le lancette dell'orologio di sessanta minuti. Termina cosi', dopo 7 mesi, l'ora legale, la variazione convenzionale dell'orario astronomico entrata in vigore quest'anno il 26 marzo. Con l'uso dell'ora legale si determina che, per un dato territorio, l'ora ufficiale dello stato venga calcolata in anticipo rispetto all'ora solare (naturale). Le ragioni sono due: da un lato questa misura consente risparmi energetici, poiche' centrando una parte rilevante delle attivita' durante le ore di luce solare si riduce il ricorso all'illuminazione artificiale; dall'altro i cittadini possono beneficiare di un maggior numero di ore di luce solare. Nella storia del nostro Paese la prima adozione dell'ora legale - nata da un'intuizione di Benjamin Franklin - e' datata 1916, quando venne limitata al solo periodo estivo. Fino al 1920, l'inizio fu anticipato a marzo ma per i successivi venti anni non se ne parlo' piu'. L'ora legale torno' in auge solo nel 1940, in pieno periodo bellico, e prosegui' durante la 'ricostruzione' fino al 1948: e' proprio in quell'anno che lo spostamento delle lancette fu il piu' anticipato della storia, al 29 febbraio. Per i diciotto anni successivi l'ora solare torno' a dominare per tutti e dodici i mesi dell'anno mentre l'adozione definitiva di quella legale si ebbe nel '66, dal 22 maggio al 24 settembre. Si continuo', con inizio dell'orario estivo nella tarda primavera, fino al 1979: nel 1980 lo spostamento delle lancette fu anticipato al 6 aprile, ma dall' 81 in poi la domenica di riferimento per l'inizio dell'orario 'estivo' e' sempre stata l'ultima di marzo e quella per il ritorno della 'solarita'' l'ultima di ottobre. Lo scorso anno, durante i sette mesi di ora legale, secondo i dati di Terna, la societa' responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad altissima tensione, sono stati risparmiati, in totale, 643 milioni di kilowattora, un valore pari, ad esempio, alla meta' dei consumi domestici annui dell'intero Friuli Venezia Giulia. In termini di costi, considerando che il costo di 1 kilowattora per il cliente finale e' stato, nel periodo in esame, in media di 14,5 centesimi di euro al netto delle imposte, l'Italia, nel complesso, ha risparmiato con l'ora legale circa 93 milioni di euro, e dal 2004 al 2009 il risparmio e' stato per il paese di circa 500 milioni di euro.