Accoglienza ed integrazione a Girifalco, se n’è discusso con Loiero
L’accoglienza come opportunità per lo sviluppo locale. Ed un’integrazione possibile. Che, a Girifalco, non parte da zero. Ma può crescere e svilupparsi sulla base di una consolidata tradizione di accoglienza data dalla presenza, nella comunità, di una realtà psichiatrica unica in Calabria. Volendo fare una sintesi dell’iniziativa che si è svolta, ieri sera nella sala consiliare del Comune di Girifalco, “A braccia aperte. Girifalco paese dell’accoglienza tra passato, presente e futuro”, potremmo dire così. Ma il dibattito, al quale ha assistito un folto pubblico - alla presenza, tra gli altri, del capitano della Compagnia dei Carabinieri, Silvio Maria Ponzio, del comandante di Stazione, maresciallo Giuseppe Milisenda, del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, Tommaso Cristofaro, del dirigente vicario dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “E. Majorana”, Rocco Olivadese, di don Ferdinando Fodaro, dei sindaci e degli amministratori di altri Comuni (tra gli altri, Jacurso: il sindaco Ferdinando Serratore e il vicesindaco, Antonio Ciliberto; San Pietro a Maida: il sindaco Pietro Putame, Borgia: l’assessore alle Politiche Sociali, Irene Cristofaro; hanno mandato i loro saluti, seppur assenti, i sindaci di Maida, Amaroni ed il presidente della Provincia, Enzo Bruno), dei rappresentanti delle associazioni che, sottoscrivendo un protocollo d’intesa, fanno parte integrante del progetto Sprar, degli altri sodalizi locali e di tanti cittadini - si è sviluppato su più aspetti. Anche su quelli più critici: nel corso della discussione hanno, infatti, preso la parola il presidente del Comitato “No Centro Accoglienza”, Mimma Bilotta, Emmanuel Raffaele (Casa Pound) e Lorenzo Scarfone (Fiamma Tricolore – Borgia).
I lavori, coordinati dal presidente del Consiglio Comunale, Elisabetta Ferraina, hanno avuto come protagonisti degli ospiti che, ciascuno per diversi aspetti, ha fatto dell’accoglienza la propria filosofia di vita: il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, tra le 50 persone più potenti al mondo proprio perché ha fatto rinascere il paese dei Bronzi con i migranti, l’ex presidente della Regione e promotore della legge sull’accoglienza, Agazio Loiero, il sindaco di Gasperina, Gregorio Gallello, che ha, già da qualche anno, nella sua realta lo Sprar, padre Piero Puglisi, presidente della Fondazione Città Solidale, Giuseppe Valentino segretario generale della Cgil Catanzaro e il parroco di Girifalco, don Orazio Galati. Presenti anche gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza (Luigi Antonio Stranieri e Teresa Signorello).
Il dibattito è iniziato con l’introduzione del presidente del Consiglio comunale, Elisabetta Ferraina, a cui è spettato il compito di coordinare i lavori. “A Girifalco abbiamo una storia – ha detto - di cui andare orgogliosi che fa un pò da apripista ad altri progetti che si stanno concretizzando, qualche giorno fa sono stati consegnati i lavori per la costruzione delle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), mettendo al centro di ogni scelta politica la dignità dell’essere umano, soprattutto quando si tratta di persone in condizioni di svantaggio, facilmente condannabili all’invisibilità, e in quell’occasione il direttore dell’Ufficio tecnico dell’Asp di Catanzaro, Carlo Nisticò, ha voluto rivolgere un ringraziamento soprattutto cittadinanza di Girifalco che ha, ancora una volta, dimostrato grande sensibilità ed accoglienza verso le persone affette da disagio. La nostra storia, una storia d’integrazione positiva ed importante deve rappresentare per noi una sorta di linea guida per un Comune che ha il desiderio, oggi, di aprirsi ad una nuova prospettiva di crescita sociale e culturale. Ed in questo non possiamo rinnegare il nostro passato, il nostro presente ... regredendo”.
A dare i saluti alla sala sono stati il sindaco ed il parroco. “L’amministrazione comunale che mi onoro di rappresentare – ha detto Pietrantonio Cristofaro - ha fatto una scelta di coraggio. Una scelta difficile che non ci fa sconti soprattutto in termini di polemiche. Ma che siamo certi la popolazione di Girifalco ha già metabolizzato. Non perché i cittadini sono degli sprovveduti, semplicemente, perché il sentimento dell’accoglienza e della solidarietà fa parte del dna dei girifalcesi. Negare agli “ultimi” di vedere riconosciute le loro istanze avrebbe significato andare contro la cultura che ha sempre contraddistinto la nostra comunità. Girifalco ed il suo Manicomio hanno fatto la storia in materia di accoglienza ed integrazione. Ed ora che il Comune si apre ad una nuova prospettiva di crescita e sviluppo sociale – oltre che culturale – non bisogna tornare indietro. Non bisogna cancellare, ma semmai alimentare quel sentimento che, con orgoglio, i girifalcesi hanno saputo coltivare verso quelle persone “speciali” che, da decenni ormai, fanno parte della vita di ciascuno di noi”.
Ha portato i saluti dell’arcivescovo, monsignor Vincenzo Bertolone, ma ha, anche, ribadito come “ciascuno di noi è il luogo dell’accoglienza”. Il messaggio di don Orazio Galati, parroco di Girifalco, è stato ricco di significati. “Per accogliere l’altro bisogna accogliere prima noi. Parte dei convenuti a questo convegno ci raccontano la loro esperienza. Parlano di una comunità che ha accolto. Noi siamo accolti continuamente. Noi siamo accolti da colui che ha saputo offrire la sua vita per la salvezza della nostra. L’augurio è che tornando nelle nostre case ciascuno di noi possa vivere l’accoglienza partendo anche dalle cose più banali, perché è lì che si dimostra la vera maturità”.
A ripercorre le vicende dello Sprar a Girifalco è stata, invece, l’assessore alle Politiche Sociali, Elisabetta Sestito. “Quando ci siamo insediati – ha detto – nell’esaminare i progetti già in essere abbiamo visionato anche quello adottato nel 2012 dalla precedente amministrazione che aveva aderito al progetto Pon sicurezza ottenendo 350mila euro circa utili alla ristrutturazione dell’ex mercato coperto da adibire a sede Sprar. Con questa cifra l’immobile venne ristrutturato. Al momento del nostro insediamento abbiamo presentato richiesta al fondo per minori non accompagnati (luglio 2015). Il progetto per una serie di peripezie burocratiche non è stato accolto. Abbiamo, dunque, presentato ricorso che ha, però, avuto esito negativo. Abbiamo, quindi, deciso di partecipare allo Sprar adulti. La graduatoria, uscita il 16 maggio, sancisce l’ammissione del Comune di Girifalco. Ora si tratta di lavorare, anche perché questo progetto potrà dare benefici in termini di lavoro e di crescita sociale. Per questo motivo voglio ringraziare le associazioni che hanno collaborato siglando protocolli di intesa per favorire l integrazione. Ad ogni modo voglio sottolineare un concetto: lo spirito filantropico e di integrazione sociale hanno sempre caratterizzato la nostra comunità. La diversità può presentarsi sotto diverse variabili, ma saranno sempre il bene comune ed il concetto di inclusione a prevalere”.
E dal 2012 è partito anche Padre Piero Puglisi: “Ho seguito l’iter dello Sprar di Girifalco già con l’amministrazione Deonofrio. Conosco bene questa comunità anche perché, nella Fondazione che guido, il 25% del personale è di Girifalco. Dipendenti assunti non perché abbiamo avuto qualcosa in cambio ma perché persone capaci che hanno voluto investire nella nostra comunità. Saremo, dunque, ben contenti di dare nuove possibilità a persone di Girifalco. Oggi posso testimoniare che, in tutti i comuni in cui abbiamo avviato il percorso Sprar, ci sono state solo esperienze positive. Credo, pertanto, che il percorso che si sta iniziando in questo Comune darà tanto alla gente di Girifalco che è gente semplice, accogliente. Gente che sa offrire opportunità. Perché sa cosa vuol dire essere stati privati di opportunità. Aprendosi, dando all’altro si cresce. Si riesce ad essere persone più vive, più autentiche”.
Tra gli uomini più influenti al mondo per essere riuscito a trasformare un’emergenza in una risorsa, Mimmo Lucano, sindaco di Riace, ha voluto mandare un messaggio alla comunità di Girifalco raccontando l’avventura che, oggi, lo ha portato a condividere la classifica di Fortune con Papa Francesco. Il messaggio del sindaco Lucano parte dal racconto di un veliero di Curdi approdato sulle coste di Riace. Da quel veliero nacque un’idea che, secondo quanto riportato persino dalla BBC, ha portato lavoro, fermando un esodo di massa e trovando una soluzione al controverso problema dei richiedenti asilo. “Quella barca – ha detto Lucano – ha incontrato una comunità con un destino segnato. Le case erano vuote e l’economia era paralizzata. All’epoca non ero ancora sindaco. Ma, insieme ad un gruppo di amici, abbiamo iniziato a trasformare Riace nella città dell’accoglienza. Con il tempo abbiamo riaperto la scuola e riattivato la microeconomia. Ci siamo inventati il bonus sociale. Ed abbiamo recuperato 200 abitazioni abbandonate. L’accoglienza è nel patrimonio di noi calabresi. Io come sindaco di Riace vado in giro per portare la testimonianza di una terra che è ultima per tante cose ma è prima per l’accoglienza. La parola “clandestini” non dovrebbe più comparire nel vocabolario della lingua italiana. Esiste una possibilità di riscatto del nostro territorio che deve ricominciare dalla ridefinizione della nostra identità. Come sindaci non possiamo occuparci solo delle buche delle strade. Perché un’altra Riace, un'altra Calabria è possibile”.
A raccontare, invece, l’esperienza di Gasperina è stato il sindaco Gregorio Gallello: “Abbiamo scelto la pratica dei migranti perché consapevoli che la nostra è una storia di migrazione. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che una volta siamo stati noi gli ultimi. Oggi ci sono altri ultimi che, di certo, non sono contenti di venire qui e lasciare la propria terra. Ma la storia non può essere fermata. A Girifalco non mancheranno i problemi visto il clima, ma il mio invito al sindaco e all’amministrazione comunale è di non scoraggiarsi”.
Prima dell’intervento di Giuseppe Valentino e delle conclusioni affidate all’ex governatore, Agazio Loiero, hanno preso la parola i consiglieri comunali di minoranza, Teresa Signorello e Luigi Stranieri. “Sono contenta di aver conosciuto il sindaco di Riace – ha detto Teresa Signorello. Ma noi non possiamo prendere lezioni da nessuno in materia di accoglienza. Ciò che l’attuale amministrazione comunale avrebbe dovuto fare era interloquire con la cittadinanza e dare rassicurazioni sulle misure di sicurezza che saranno adottate in vista dell’arrivo degli ospiti del Centro di accoglienza”. Alle osservazioni del consigliere sull’iter burocratico per lo Sprar minori non è mancata la risposta del sindaco Cristofaro rispetto ai tentativi di una parte di minoranza di bloccare il progetto.
Di una frattura sociale causata dal mancato dialogo con i cittadini sul tema ha parlato il capogruppo dei Cittadini Liberi e Attivi, Luigi Stranieri. “La mia idea politica è di inclusione sociale che non può, però, essere legata ad una frattura sociale. Altrimenti s parte con il piede sbagliato. A padre Piero Puglisi chiedo di aiutarci attraverso una serie di incontri con tutta la società girifalcese affinché avvenga una ricucitura di queste fratture”. Da segretario generale della Cgil Catanzaro e da cittadino di Girifalco ha parlato Giuseppe Valentino: “A chi è intervenuto prima dicendo “noi non siamo razzisti”, vorrei dire loro di aggiornare il software almeno a dopo il muro di Merlino. È facile fare i forti con i deboli. È facile dire che il nostro è un paese accogliente. Lo è: è vero. Ma fin’ora abbiamo parlato di matti, come dice De Gregori. Sono soggetti controllabili. Chi controllerà i 16 migranti in arrivo a Girifalco? Li controllerà il lavoro delle associazioni che stanno dentro il progetto Sprar e quello della gente impegnata a fare questo mestiere”.
A tirare le fila del ricco dibattito è stato, dunque, l’ex presidente della Regione, Agazio Loiero: “Capisco che il tema possa dividere. Del resto divide tutto il mondo. In Calabria c’è, però, un dato in più che dipende dalla nostra storia: noi siamo un popolo di emigranti. Fino a 25 anni una famiglia su due aveva il problema dell’emigrazione. Personalmente sono un sostenitore di Mimmo lucano. Qualche anno fa andai a Riace dove l’ antagonista politico di Lucano voleva bloccare progetto. Mi sono esposto, perché credo che questo doveva fare il presidente della Regione. Quello che si è costruito nel mondo, ormai, non regge più. Le diseguaglianze non reggono. Alle donne chiedo: cosa pensate spinga una donna con un bimbo in braccio e uno in grembo a mettersi in una barca sapendo che ci sono il 50% di possibilità che questa naufraghi? Se diamo una risposta a questa domanda non ci divideremo sull’argomento. Possiamo immaginare di respingere queste persone in mare? In mare non si respinge nessuno. A Girifalco ci potrà essere la battaglia politica sullo Sprar, ma il garante sarà Padre Piero Puglisi. Inoltre trovo il vostro sindaco persona di grande qualità che saprà continuare a battersi per questa comunità”. Una comunità che, per come detto dal primo cittadino di Girifalco, dalla prossima settimana potrà partecipare ad incontri tematici al fine di condividere ed approfondire le scelte dell’amministrazione comunale.