Child’s Friends, Calabria perde i finanziamenti PON per i servizi a minori e famiglie
A nome di Child’s Friends, che si occupa della promozione dei diritti del minore, Marilina Intrieri, presidente dell’associazione nazionale ha segnalato al governatore della Calabria, ai Tribunali per i minorenni, ai sindaci capodistretto, al commissario di Governo alla sanità che la nostra è l’unica Regione assente nel riparto dei finanziamenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per gli interventi di prevenzione alla istituzionalizzazione, per l’allontanamento dei minori dalle famiglie di origine.
Un fatto questo, secondo la responsabile dell’associazione, che “costituisce lesione dei diritti minorili alla famiglia, alla cura, alla salute, agli affetti, tutelati dalle convenzioni internazionali e dalla normativa di dettaglio e si richiama la raccomandazione europea del 20 febbrai 2013, di investire sull’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale”.
In Calabria, fa sapere Intrieri, il dato di allontanamento dei minori dalle famiglie di origine, a fini di tutela, da parte delle Autorità Giudiziarie è molto alto per molteplici cause, tra le quali l’inadeguatezza genitoriale, i problemi di dipendenza di alcuni genitori, per l’alto rischio all’indottrinamento mafioso da parte di familiari appartenenti alla ‘ndrangheta, maltrattamenti, abusi, incuria, in assenza dei dovuti servizi sociali sul territorio e di assistenza alle famiglie
Child’s Friends ha chiesto al Presidente della Regione Calabria di porre urgenti rimedi per evitare la perdita di altri finanziamenti PON per i servizi a minori e famiglie. Inoltre è necessario che la Regione dia attuazione alla LR n. 23/2003, “strumento essenziale – sostiene Intrieri - per restituire dignità a quanti vivono in condizioni di indigenza e la cui non attuazione è in contrasto con la tutela dei diritti minorili, sia fondamentali che di terza generazione”.
L’associazione assicura che si impegnerà in Calabria, perché dopo oltre 13 anni adempia alla attuazione della LR. “Il Presidente del Consiglio Regionale Irto – ribadisce ancora Intrieri - aveva rassicurato, con l’assessore Roccisano che i fondi nazionali per il diritto all’educazione dei baby non sarebbero andati perduti ma si è segnalato che il 30 giugno è decorso, l’anno scolastico si è concluso e i fanciulli sono stati privati di frequentare gli asili nido, con lesione irreparabile di un diritto fondamentale in una regione nella quale pesa ancora molto sui figli l’insufficiente grado di istruzione di genitori”.