Messina (Idv): “porto di Gioia Tauro sia più competitivo”
“Con l’adesione del senatore Molinari ad Idv, continuano ma si rafforzano, le battaglie portate avanti fino ad ora, infatti anche lui, insieme a Bencini, Romani, Simeoni, Vacciano e Fucsia, ha firmato l’interrogazione dell’idv sul porto di Gioia ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico pubblicata il 7 luglio 2016, nella seduta n. 657 con atto n. 4-06075.”
E’ quanto dichiara a margine di una conferenza stampa questa mattina in Calabria, il segretario nazionale dell’Idv Ignazio Messina. “Finalmente l’altro ieri una buona notizia per il futuro del Porto di Gioia Tauro – dice Messina- perché viene istituita dal Governo l’Agenzia per il Lavoro Portuale proposta dal Presidente di Confindustria di Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, al fine di mantenere e riqualificare la professionalità dei lavoratori nella prospettiva di un rilancio dell’attività".
"Ora, dovranno collaborare sia le realtà imprenditoriali che quelle sindacali in quanto l’obiettivo vero – continua Messina - è quello di richiamare gli investitori nel porto più importante del Mediterraneo. Al tal fine per IdV diventa fondamentale istituire per Gioia Tauro una no tax area per un periodo di almeno dieci anni al fine di incentivare e consolidare gli investimenti dei privati accompagnandoli con l’intervento del Governo e della Regione sulle infrastrutture di collegamento fondamentali per rendere competitivo qualsiasi porto internazionale di transhipment. Nell’atto parlamentare, chiediamo ai Ministri di dare immediata esecuzione alla realizzazione dell'agenzia per il lavoro portuale e si chiede inoltre, se non considerino urgente supportare la proposta d'istituzione di una zona economica speciale, per un periodo di almeno 10 anni, al fine di incentivare e consolidare gli investimenti, che dovranno essere necessariamente impiegati, al fine di rendere di nuovo competitivo l'intero sistema portuale che attualmente, a causa delle accise che gravano sulle compagnie, non lo è affatto”.