Piccioni: “mare inquinato non è fatalità. Da giunta regionale assenza di programmazione”
“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata)”. La celebre espressione latina si presta bene per raccontare la stagione estiva 2016 nella nostra Regione, tra conferenze e convegni sul turismo che si moltiplicano dal Pollino allo Stretto, gli annunci triti e ritriti da parte del governo regionale sulle nostre potenzialità turistiche e quello che concretamente vedono calabresi e turisti in questi giorni, in particolare lungo il litorale tirrenico: un mare che in alcune giornate diventa di “colore verde”, attraversato da spazzatura e ogni tipo di rifiuti e quotidianamente, puntuale come un orologio svizzero, la solita “schiumetta” che dall’alto Tirreno passando per Lamezia procede verso Sud.E’ semplicemente vergognoso. Tutto ciò influirà drammaticamente sulla stagione turistica 2016, proprio ora che stando agli ultimi dati i flussi turistici nella nostra Regione sono in crescita." Lo scrive in una nota Rosario Piccioni, consigliere comunale “Lamezia Insieme”.
"Ogni anno lo stesso copione, il copione di una tragedia. Che anno dopo anno ci vede sprecare le stagioni turistiche,- aggiunge Piccioni - che potrebbero essere occasioni vitali per la nostra Regione, a causa di un mare inavvicinabile, in condizioni inaccettabili. Una tragedia che – si badi bene – non è fatalità. Dice già tante cose il fatto che la giunta regionale guidata da Mario Oliverio abbia deciso di non istituire in una Regione come la Calabria un assessorato ad hoc per il turismo, diventato, guarda tu a ridosso delle elezioni amministrative, una “semplice” delega formale da attribuire come una piccola mancia a qualche consigliere regionale con il mal di pancia, magari per acquietarlo e recuperare qualche voto a sinistra. Ma lasciando stare la polemica politica, a noi interessano i fatti. Se per chilometri e chilometri della costa tirrenica per tante famiglie e bambini farsi il bagno significa rischiare concretamente un’infezione, è causa dell’assenza di programmazione dell’amministrazione regionale che, non ad estate iniziata, ma nei mesi invernali avrebbe dovuto mettere in atto quanto segnalato da Goletta Verde facendo tappa nella nostra Regione pochi giorni fa: il monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti, il loro corretto funzionamento e un programma di interventi di efficientamento e adeguamento che permetterebbe una volta per tutte di uscire dall'emergenza depurativa."
"Vogliamo interrogarci sulla funzione di Arpacal? Sul mare ogni anno puntualmente se ne esce fuori con il solito dossier -sottolinea - in cui ci dice che tutto va bene e che – come avvenuto lo scorso – possiamo stare tranquilli perché la schiuma del Tirreno non è inquinamento ma “naturale mucillagine”. Andiamolo a spiegare a cittadini, turisti, albergatori e proprietari di lidi che ogni giorno vedono ripetersi lo stesso triste ed indecoroso copione di un mare “verde” e praticamente non balneabile. Quali sono le direttive e le azioni messe in atto dalla giunta Oliverio nei confronti di Arpacal? Saremmo curiosi di saperlo. E che tutta questa inaccettabile situazione del nostro mare sia frutto dell’assenza di programmazione, lo mette nero sul bianco l’ultimo dossier di Legambiente in cui si evidenzia come non manchino i soldi per risolvere le criticità del settore depurazione, ma non ci sono stati progetti concreti e immediatamente realizzabili a cui destinare i fondi. Uno spreco di risorse inaccettabile, se si considera che alla Calabria erano stati assegnati dal Cipe 160 milioni circa a cui si aggiungevano altri 83 milioni da altre risorse. Eppure - sempre Legambiente ci comunica - all’ultimo aggiornamento relativo all'impiego di questi fondi (aprile 2015), in Regione sono state sbloccate opere solo per 104 milioni di euro (per un totale di 8 interventi) e rimangono bloccati ancora 10 opere per ulteriori 140 milioni di euro circa. Dati che inchiodano la Regione di fronte ad evidenti responsabilità. Ce lo ha detto alcuni mesi fa anche il Ministro dell’ Ambiente: i soldi per risolvere il problema ci sono, serve solo programmare e fare in fretta."
"Proprio un anno fa, - scrive ancora - da consigliere comunale della terza città della Calabria, scrivevo a mezzo posta certificata al Presidente Oliverio e al Dirigente del Dipartimento competente per segnalare le gravi carenze informative sui portali web turistici della Regione e lanciavo l’allarme sulle condizioni assolutamente inadeguate di una Calabria che accoglieva turisti provenienti da ogni parte del mondo tra strade dissestate ed erbacce per arrivare alle principali località turistiche, mare inquinato e disservizi. Un anno dopo, oltre a non aver avuto alcuna risposta da parte dei vertici regionali, constatiamo che nulla è stato fatto. Quale funzione di interlocuzione e di coordinamento tra i Comuni, di pianificazione e di progettazione sta svolgendo questa amministrazione regionale sul turismo? Dopo quasi due anni di giunta Oliverio, è doveroso domandarcelo e trarre delle conseguenze. Anche su questo fronte, serve un’inversione di marcia da parte della giunta regionale. Siamo stanchi di leccarci le ferite ad estate iniziata. Occorre programmare per tempo, spendere i fondi destinati alla depurazione senza aspettare che arrivi l’ennesimo commissariamento per opere da realizzare e non realizzate, creare reti tra i Comuni costieri calabresi per programmare la stagione estiva già nei mesi invernali ed arrivare all’inizio della stagione turistica garantendo ai nostri cittadini e ai turisti mare e spiagge in buone condizioni."
Ci auguriamo di non dover ripetere le stesse cose tra un anno, nell’estate 2017, di non trovarci con le stesse urgenze ad estate inoltrata. Anche da questo, misureremo quanto le task force, le deleghe e le varie strutture ad hoc partorite da questa giunta, serviranno o meno a rilanciare questa nostra regione. O se saranno solo fumo negli occhi.