Bocs Art: “I Pilastri della Terra”, Zanetti invita all’azione collettiva

Cosenza Attualità

Ripreso il progetto della residenza artistica BoCS Art, curato dal critico Alberto Dambruoso, che ha visto ripopolarsi i box lungo il fiume con la presenza di ben 27 artisti, si rinnovano anche le 'incursioni' degli stessi nel tessuto urbano con performance che invitano i cittadini alla partecipazione attiva.

È il caso dell'artista toscana Virginia Zanetti che mette in moto una vera e propria 'chiamata alle arti' per preparare l'opera collettiva “I Pilastri della Terra” che presenterà il 24 luglio prossimo.

Possono partecipare persone che sappiano stare nella posizione della verticale e mantenerla per almeno tre secondi, di tutte le età, provenienti da ogni ambito culturale. I partecipanti diventeranno i protagonisti dell'opera fotografica che entrerà a far parte della collezione del Museo di arte contemporanea di Cosenza. Verrà inoltre rilasciato un attestato di partecipazione. L'incontro preliminare di selezione si terrà giovedì 14 luglio, alle ore 17 al Bocs Art n. 5, area 1, LungoFiume Crati.

IL BIO ARTIST

Virginia Zanetti è nata a Fiesole nel 1981. Si è laureata in pittura con lode all'Accademia di belle arti di Firenze, consegue un diploma specialistico, un master in in didattica dell'arte ed un'abilitazione per l'insegnamento. Lavora sulle relazioni, i ruoli ed i principi che governano i fenomeni, cercando un punto di tangenza tra le culture occidentale ed orientale. Collabora per lezioni, laboratori, residenze o mostre con istituzioni italiane e straniere per la cultura e l'arte contemporanea, come il Man di Nuoro, il CCC Strozzina di Firenze, il CAC Luigi Pecci di Prato, la Kunsthalle di Berna, il CACT di Bellinzona. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private come il MAC di Lissone o i Frigoriferi Milanesi. Con la sua ricerca tenta di individuare ed abbattere il confine tra dove inizia un'opera ed il suo spettatore, attraverso dinamiche relazionali o i codici condivisi da una comunità. Questo rende le sue svariate opere permanenti parte integrante dell’ambiente in cui nascono: collettori di dinamiche umane, piuttosto che semplici oggetti di contemplazione. Il suo lavoro è presente in diverse pubblicazioni come Breve storia della curatela, in collaborazione con Hans Ulrich Obrist, pubblicata da postmediabooks.