Diamante. Indagini sul torrente Corvino, due avvisi di garanzia
Sono due gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari che la Polizia Provinciale di Cosenza ha notificato al titolare di una ditta boschiva e ad un tecnico comunale indagati nel procedimento penale aperto per i reati di potatura, capitozzatura e taglio raso di alberi all’interno dell’alveo del torrente Corvino, area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.
I provvedimenti arrivano al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria eseguita su delega del Pubblico Ministero Teresa Valeria Grieco, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola.
Le indagini, aperte dopo le denunce di un’Associazione diamantese inviate alla stessa Polizia Provinciale, che ha provveduto a trasmetterle alla competente Procura, hanno riscontrato che il taglio sarebbe stato eseguito senza una Concessione Demaniale, senza il Nulla Osta Idraulico e l’Autorizzazione Paesaggistica.
Gli alberi potati e tagliati a raso presenti sui lati a valle del torrente Corvino insistono su aree che sono accessibili al pubblico e, in altri casi, fanno da contorno a vialetti pedonali o, ancora, interessano un’area attrezzata con giochi per bambini e strutture sportive. Sulla sinistra del torrente, nella parte a monte, gli alberi abbattuti non si affacciano sulla via pubblica e sono di difficile accesso alle persone.
Sulla vicenda è intervenuta anche una denuncia a firma dell’Avvocato Andrea Ordine in nome e per conto di una società sportiva che riferiva della potatura indiscriminata degli alberi e arbusti presenti nel Centro Sportivo, in un’area ricadente all’interno del Parco Enzo La Valva.
L’intera operazione - coordinata dal Sostituto Commissario Maria Antonietta Pignataro e dal Comandante Giovanni De Rose, ausiliario di polizia giudiziaria Gianluca Morrone nella qualità di Funzionario del Settore Pianificazione Territoriale della Provincia di Cosenza - è stata possibile grazie alla tenacia del Pm Grieco e alla grande sensibilità in materia ambientale del Capo della Procura di Paola Bruno Giordano.
Decisiva la professionalità del Corpo di Polizia Provinciale del capoluogo bruzio, del quale non a caso la Procura paolana si avvale sempre di più e la cui attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali è fra le più intense e decise dell’intera regione.