Cropalati, al via le Colonie Balneari 2016
Nonostante le ristrettezze economiche e le difficoltà di cassa dei piccoli Comuni, anche quest’anno il Comune di Cropalati ha organizzato le Colonie Balneari 2016. Tutti i bambini d’estate dovrebbero avere la possibilità di divertirsi, socializzare e magari andare al mare. Non tutte le famiglie, però, riescono a garantire loro un’allegra vacanza. E quando i cittadini non riescono da soli – per problemi economici, sociali o semplicemente legati all’organizzazione – a rispondere a un’esigenza sacrosanta come è quella dei bambini di stare insieme e di stare insieme in modo spensierato, sono le amministrazioni a dovere fornire servizi adeguati.
Seguendo questa convinzione, il Comune ha dato il via alle Colonie Balneari 2016. L’appuntamento con il gioco e lo svago durerà due settimane, durante le quali i bambini e i ragazzi divisi in due turni ogni mattina partiranno dal paese con una navetta per raggiungere il Lido Spiaggia 23 a Mirto dove, sotto la supervisione di volontari, parteciperanno a giochi, faranno il bagno e trascorreranno qualche ora insieme. Chi partecipa. Alle Colonie Balneari 2016, ideate dall’assessorato ai Servizi Sociali nella persona del vicesindaco Achiropita Ruperto, hanno aderito bambini e ragazzi in età scolare, che frequentano classi che vanno dalla prima elementare al secondo superiore. Ai partecipanti è stata chiesta una quota minima di adesione, mentre la parte importante di spesa per il progetto è rimasta a carico dell’amministrazione comunale.
Un servizio per i cittadini. “Un’iniziativa – ha commentato il sindaco Luigi Lettieri - a cui teniamo particolarmente, pensata come un servizio con il quale andare incontro alle famiglie e rispondere a un bisogno dei ragazzi. E dal grande numero di adesioni che abbiamo ricevuto ci pare proprio di aver centrato l’obiettivo. Ma il tutto – ha sottolineato il Primo Cittadino – sarebbe stato più difficile da realizzare senza la collaborazione dei proprietari del Lido Spiaggi 23, che si sono da subito appassionati al progetto e hanno fatto in modo che diventasse realtà, nonostante i ristretti fondi su cui i Comuni troppo spesso possono fare affidamento”.