Tabularasa. L’ex ministro greco Lafazanis a Gioia lancia l’Unione Mediterranea

Reggio Calabria Tempo Libero

«Usciamo dall’Unione Europea e costituiamo un’Unione Mediterranea». Arriva chiaro e duro il messaggio che Panagiotis Lafazanis, ex portavoce parlamentare di Syriza ed ex ministro greco della Ricostruzione della Produzione, dell'Ambiente e dell'Energia del Governo: eletto per la sesta volta Membro del Parlamento Ellenico, il 27 gennaio 2015 è chiamato dal primo ministro Tsipras nella squadra di governo. Troppo moderato per Lafazanis, Alexis Tsipras, riguardo alla permanenza della Grecia nell’euro: l’11 luglio 2015 si ribella contro la coalizione Syriza/Anel astenendosi dal voto sulle misure di austerità per il nuovo piano di salvataggio dell'Eurozona, e nel rimpasto di governo del 17 luglio 2015 esce dal governo.

Leader del partito Unità Popolare, fondato il 21 agosto 2015 dalla scissione dell’ala sinistra di Syriza che chiede l’uscita dall’euro, Panagiotis Lafazanis è stato uno degli ospiti con cui Tabularasa2016 - il mondo, il contest ideato da Raffaele Mortelliti e Giusva Branca, ha affrontato temi di politica internazionale. Temi importanti, già affrontati con la console americana Colombia A. Barrosse, e previsti per venerdì 22 con Piero Badaloni, Sandro Provvisionato e Francesca Sassano (“regimi, libertà di stampa a bambini rubati”, dal regime franchista ai desaparecidos). Sabato 16 luglio i riflettori internazionali si sono accesi sull’Europa e il Mediterraneo partendo dalla Grecia. Sul Lungomare di Gioia Tauro Paola Bottero e Alessandro Russo hanno conversato con il sindaco Giuseppe Pedà, l’assessore alla cultura Francesco Toscano, Caterina Giannaki, responsabile del Consiglio Greci all’Estero, che si è prestata alla traduzione simultanea delle parole forti di Panagiotis Lafazanis.

Molti i parallelismi toccati durante la serata, che hanno permesso di fotografare le tante identità comuni tra il Sud del Sud Italia e la Grecia: dalla situazione sanitaria (in Grecia più di un terzo degli 11 milioni di abitanti vive sotto la soglia di povertà, senza alcuna copertura sanitaria) alla disoccupazione (in cui versa più della metà dei giovani), dall’emergenza immigrazione (in Grecia sbarcano ogni giorno migliaia di profughi siriani) alla mancanza di visioni strategiche per l’utilizzo di una risorsa importante come il porto del Pireo. «Qui a Gioia Tauro il porto è gestito da imprese tedesche, al Pireo da imprese cinesi: in entrambi i casi sono altri a sfruttare risorse che sarebbero in grado di cambiare l’economia dei due territori» ha sottolineato Toscano. Sinergie possibili, partendo dalle emergenze condivise per costruire insieme un nuovo orizzonte, che guardi al Mediterraneo costruendo una nuova identità, come ha spiegato Lafazanis: «Oggi il nostro mare è un cimitero di sangue, in cui sotterriamo ogni giorno la mancanza di una visione futura basata su idee e ideali forti. Dobbiamo iniziare a guardarlo in altro modo, uscendo da una moneta unica che ci sta portando sempre più giù e creando una nuova realtà capace di valorizzare le tante potenzialità inespresse di tutti i Paesi che si affacciano sul nostro mare. Penso alla Siria, che aveva ben altre prospettive ed oggi non esiste più, costringendo i suoi abitanti ad andarsene per sopravvivere. Penso alla Libia, ai tanti Stati asiatici, africani ed europei che uniti potrebbero ricostruire la storia. “Dopo Brexit, Grexit?” è il titolo di questa serata. Toglierei il punto interrogativo, ed aggiungerei anche “Italexit”».

A fine serata Primikiris Vasilis, membro della direzione di Unità Popolare, il nuovo movimento politico fondato con Lafazanis, ha sintetizzato i concetti base che distinguono la sinistra dalla destra «in un mondo in cui è fin troppo facile confondere la vera democrazia con un’oligarchia troppo miope nei confronti delle vere emergenze sociali».

Stasera, martedì 19 luglio, alle ore 21, Tabularasa torna all’Arena dello Stretto sul Lungomare di Reggio Calabria per la quindicesima serata, dal titolo “La corruzione e la memoria sull’asse Milano-Reggio”, con l’avvocato, politico e saggista Umberto Ambrosoli (si ricorda “Qualunque cosa succeda”, che narra la vicenda del padre, l’avvocato Giorgio Ambrosoli) e il giornalista Antonino Monteleone.