Inaugurazione della mostra di Rocco Mortelliti “Stay Up”
Presso lo spazio Tecne Cube Di Cosenza, l’associazione Tecne inaugura mercoledì 27 luglio alle 18.00 la mostra-incontro Rocco Mortelliti Stay Up a cura di Roberto Sottile. Un appuntamento che rientra nel progetto Slang3 dedicato ad artisti contemporanei che elaborano nuovi spunti di riflessione attraverso linguaggi innovativi non solo per l’utilizzo di materiali e nuove tecnologie, ma anche linguaggi artistici concettualmente vivaci reinterpretati alla luce di nuove esigenze.
Rocco Mortelliti – come scrive il critico d’arte Roberto Sottile – ci propone un viaggio dove bisogna attenersi ad una regola fondamentale, per raggiungere la meta: una nuova idea di reciprocità tra “uomo e tempo” che diventa alternanza degli istanti vissuti, da condividere e possedere affinchè tutto possa generare una nuova cognizione ed una presa di coscienza del rapporto delle due essenze “uomo-natura” in conflitto ma nello stesso tempo l’una vincolante alla presenza dell’arte per originare una nuova armonia, che diventa, per l’artista, conoscenza, consapevolezza idea. Osservare, ma nello stesso tempo essere osservati.
Riuscire a rimanere “individuo” ben riconoscibile, con tutti i suoi limiti e riuscire ad utilizzare questa identità come punto di partenza per una interazione con l’ambiente circostante sia esso naturale che artificiale. Rocco Mortelliti presenta nel suo percorso di ricerca diversi interessi che fonde in una ricerca che combina l’installazione ambientale, la performance, la fotografia e la ricerca visiva e sperimentale della videoarte. Il tempo, il corpo, la sua interazione, la sua mutabilità, sono la chiave di lettura per comprendere a pieno questo percorso di contaminazione degli elementi con i quali l’artista interagisce e lavora. Il corpo diventa simulacro pronto a raccogliere tutta l’energia della natura. Una natura che Rocco racconta evidenziando anche quelle grandi ferite create e volute dall’uomo. Un progetto che stimola lo spettatore ad essere compresenza attiva di un processo di crescita.
Da una parte la volontà di raccontare un malessere senza urlare, dall’altra la capacità di una storia costruita mediante l’agire e lo scorrere del tempo. Un tempo presente che l’artista coniuga al futuro. Un tempo che l’artista filtra artisticamente con la combinazione di diversi slang: il suono che diventa “respiro” da condividere ed ascoltare come linguaggio; l’immagine che diventa confine tra lo spazio dell’azione e il tempo che scorre; il corpo che diventa essenza, medium essenziale che genera non solo l’azione ma ne percepisce gli effetti. Ecco allora il perché di questo momento di confronto che diventa domanda e nello stesso tempo affermazione. “Stay Up (!?)” non è un invito all’abbandono. Ma una presa di coscienza della condizione umana e del rapporto con l’ambiente naturale e sociale. C’è consapevolezza nel percorso di Rocco Mortelliti che l’arte attraversa il tempo e i linguaggi artistici non restano impassibili a questi cambiamenti, ne recepiscono le sfumature e ne condividono l’essenzialità.