Depuratori calabresi sotto la lente dell’Arpacal: un terzo non è in regola
122 controlli nei primi mesi del 2016, con una media di 20 al mese e 5 alla settimana, con questa frequenza l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ha controllato in pratica un depuratore al giorno sul territorio regionale, spesso affiancata da forze dell’ordine e autorità giudiziaria.
Delle analisi eseguite, un terzo ha però dato esito negativo: sui 122 controlli attuati, infatti, 40 hanno restituito dati di non conformità ai valori imposti dalla normativa, entrando così a far parte dei fascicoli d’indagine dell’autorità giudiziaria e di conseguenza diverse sanzioni sono state imposte a carico dei gestori.
Il controllo sui depuratori è disciplinato da una normativa complessa e si affianca al monitoraggio delle acque di balneazione. Attraverso questi due strumenti, anche negli anni passati, l’Arpacal ha potuto portare a conoscenza delle autorità competenti il fatto che a fronte di dati sulla balneazione che presentano un quadro quasi eccellente della costa calabrese vi siano criticità ben individuate che non vanno trascurate e sulle quali è opportuno intervenire con tempestività.