Emergenza migranti, da Corigliano la denuncia dei sindaci
Emergenza migranti in Calabria, i sindaci delle città portuali sono lasciati da soli e senza risorse umane ed economiche. Non vi è alcuna effettiva collaborazione da parte dei comuni dei territori limitrofi su un problema che ha già assunto oggi dimensioni insostenibili. Sono intollerabili i ritardi con i quali ai comuni vengono rimborsate le spese anticipate dagli enti locali, sbarco dopo sbarco. Sia meno formale il coordinamento delle istituzioni statali direttamente interessate, a partire dal ruolo delle Prefetture che non può essere relegato al solo controllo dell'ordine pubblico.
Minori non accompagnati, sia il Ministero dell'Interno ad individuare ed a comunicare preventivamente alle città portuali sedi di sbarco le esatte strutture autorizzate per l'accoglienza, disponibili in tutto il territorio nazionale. Con una preoccupazione etica di fondo: garantire a queste persone il rispetto reale dei loro diritti, della loro sofferenza e della loro dignità. È quanto hanno condiviso i sindaci di Corigliano Giuseppe Geraci, di Vibo Valentia Elio Costa e di Crotone Ugo Pugliese riunitisi oggi (lunedì 25 luglio 2016) nella Sala degli Specchi del Castello Ducale di Corigliano.
L'iniziativa, promossa dal Sindaco Geraci, aveva come obiettivo quello di avviare un primo e necessario confronto tra i sindaci di tutte le principali città portuali delle regione per analizzare e condividere il comune stato di disagio subito dalle singole amministrazioni comunali interessate e per individuare percorsi e proposte concrete da sottoporre insieme al Governo Regionale ed a quello Nazionale. All'incontro non è riuscito a partecipare, così come concordato, il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a causa della grave emergenza in corso nella Città dello Stretto per l'ulteriore sbarco, avvenuto nella scorsa notte, di oltre 700 migranti.
Sia alla riunione operativa tra gli amministratori delle città portuali che alla successiva conferenza stampa, coordinata da Lenin Montesanto, ha partecipato anche il Sindaco di Rossano Stefano Mascaro. Oltre alla solidarietà e vicinanza della comunità di Rossano alla comunità ed all'Amministrazione Comunale di Corigliano, Mascaro ha ribadito la necessità che il territorio dimostri maggiore e più effettiva attenzione e partecipazione rispetto ad una questione che è gravissima sia per quanto già accaduto, sia soprattutto per quanto ancora potrà accadere, coinvolgendo direttamente tutti i comuni limitrofi a Corigliano che rappresenta – ha concluso – il porto di Rossano e dell'intera area.
Alla conferenza stampa erano presenti anche gli assessori Oranges, Mingrone, Granata e Chiurco per il Comune di Corigliano e Stella per il Comune di Rossano, diversi rappresentanti del mondo dell'associazionismo, tra le quali Solidarietà Sempre e Azzurra, Don Pino Straface Direttore della Caritas diocesana e diversi consiglieri comunali di Corigliano e di Rossano.
“Soprattutto sulla questione dei minori non accompagnati – ha detto il Sindaco di Vibo Costa, facendosi portavoce dei colleghi di Corigliano e Crotone – manca una visione unitaria, complessiva ed efficace da parte del Ministero dell'Interno. Non riusciamo a capire perché – ha denunciato – alla luce della nota e conclamata insufficienza locale di strutture adeguate ed autorizzate e della inutilità di affidarsi a strutture temporanee, il Ministero non si adoperi per individuare su scala nazionale ed indicare preventivamente ai comuni portuali sedi di imminente sbarco dove accompagnare i minori il cui numero viene precisato, tra l'altro, soltanto al momento dello sbarco, non prima.
"Siamo stanchi – ha proseguito Costa – di dover continuare a gestire questa emergenza epocale e di portata europea in perfetta solitudine, nella totale insicurezza e nel più assoluto ed effettivo disinteresse da parte di tante istituzioni sovra comunali dalle quali, spesso, sembra venga eretto un muro. Dobbiamo far capire ai territori ed alla Regione Calabria – ha concluso Costa, annunciando ulteriori incontri tra i sindaci delle quattro città portuali e l'avvio di una utile collaborazione informativa tra gli uffici comunali interessati dagli stessi problemi – che quanto oggi stanno subendo i soli comuni portuali è già una emergenza regionale a tutti gli effetti sulla quale servono non dichiarazioni di intenti o soli appelli retorici all'accoglienza ma momenti concreti di collaborazione e di coordinamento ad oggi del tutto assenti”.