Comune Catanzaro: Febbe, la Regione riconosca le spettanze dell’Amc
Testo integrale della dichiarazione diramata dal consigliere comunale Vincenzo Febbe: “Se facessimo un giro su internet ci accorgeremmo che tutte le partecipate e municipalizzate dei comuni d’Italia hanno problemi di liquidità e di debiti, in particolare le aziende di trasporto pubblico locale. Anche la città di Catanzaro è interessata a questo problema, non si può infatti nascondere la non ottima condizione finanziaria in cui si trova l’Amc in questo periodo, ma nello stesso tempo non possiamo fare a meno di entrare nel problema e considerare che quando si è insediata questa amministrazione Comunale la situazione finanziaria dell’ Amc era già grave. Infatti da quando l’Amc è divenuta società per azioni, nell’anno 2002 amministrazione di centro destra, si sarebbe dovuto stipulare il contratto di servizio per assicurare il trasporto locale ai cittadini, questa operazione non è avvenuta obbligando così l’Azienda ad un notevole indebitamento. La vecchia amministrazione volle ripianare le perdite accumulate negli anni precedenti alla nascita della Amc S.p.A. con la cessione di un terreno inalienabile, operazione che non portò alcun beneficio. Per anni, per poter assicurare il servizio si utilizzavano autisti interinali con un aggravio di spesa sul bilancio dell’azienda. L’Amministrazione oggi in carica, di centrosinistra, fin dall’inizio ha attuato una politica di risanamento con notevoli sforzi finanziari: E’ l’anno 2008 quando per la prima volta il comune stipula il primo contratto di servizio per l’importo di 400.000 euro, non sufficiente a coprire quei 500.000 km che l’Amc effettuava fin dal 2002 senza il riconoscimento di un corrispettivo. Grazie all’interessamento del sottoscritto e del delegato alle partecipate Vittorio Todaro e del buon lavoro del Consiglio di Amministrazione siamo riusciti a far riconoscere un incremento di circa 250.000 km alla Regione Calabria, così come è stato fatto per altre Città, con un incremento del corrispettivo pari a 600.000 euro. Sempre l’amministrazione Olivo ha deciso nel 2007 di avviare il concorso per la selezione di autisti, scegliendo la tipologia di assunzione con contratto a part-time offrendo la possibilità ad un maggior numero di disoccupati di poter lavorare. L’Amministrazione Comunale avrebbe potuto optare per le assunzioni a full-time, ma questo avrebbe comportato che oltre 30 persone oggi occupate, non starebbero lavorando. E’ innegabile lo sforzo che questo Consiglio di amministrazione dell’Azienda e l’Amministrazione Olivo hanno fatto e stanno facendo per l’Amc. Come non ricordare che a breve arriverà in discussione, nel prossimo Consiglio Comunale, il “Piano Industriale di Risanamento Aziendale”, strumento indispensabile per il rilancio dell’Azienda, nel quale è inserito il finanziamento che il comune darà all’Amc per l’acquisto degli autobus a metano e per la costruzione della stazione a metano, nonché l’aumento del contratto di servizio dagli attuali 400.000 euro a 800.000 euro/anno. Sono certo che questa maggioranza con il contributo costruttivo dell’opposizione saprà affrontare il problema dei lavoratori dell’Amc. Anche se certe notizie apparse sulla stampa non aiutano al confronto ma inseriscono variabili destabilizzanti. Risulta, infatti, che l’Azienda abbia già ottemperato alla delibera di giunta del 2007 che imponeva la riduzione delle indennità agli amministratori. Adozione avvenuta dallo stesso Comune in sede di assemblea dei soci. Falsa è risultata la dichiarazione di qualcuno che sostiene che l’azienda disporrebbe della liquidità ma rinvii ad arte il pagamento degli stipendi, tanto è vero che la mensilità di settembre è stata pagata grazie all’anticipazione dei saldi dei contratti da parte del Comune, mentre ancora oggi la Regione non ha pagato la trimestralità che arriverà a giorni. Tante sono state le operazioni messe in atto per sanare la situazione ma tanto altro ancora si dovrà fare. Infatti le notizie che provengono dalla Regione non sono confortanti. Si vocifera che l’ultima trimestrale probabilmente non sarà accreditata interamente all’azienda con la conseguenza che si rischia di non pagare alcune mensilità. una situazione che da padri di famiglia e poi da amministratori si vuole scongiurare. Per questo mi appello alla Regione affinché riconosca i restanti 250.000 km, all’azienda”.