Carcere di Crotone. La denuncia dell’Ugl: grave situazione di pericolo all’ordine e alla sicurezza
Dura presa di posizione del Segretario Nazionale della UGL Polizia Penitenziaria Alessandro De Pasquale sulle condizioni critiche del carcere di Crotone. De Pasquale ha infatti inviato oggi una nota al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Prefetto di Crotone denunciando una potenziale grave situazione di pericolo all’ordine e alla sicurezza.
Secondo De Pasquale, il provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, all’indomani della riapertura del carcere avrebbe forse sottovalutato il disagio operativo del personale. Pochi poliziotti di fatto gestiscono circa 115 detenuti.
“I poliziotti – continua De Pasquale – devono ancora usufruire di ferie e giorni di riposo arretrati e quel poco personale operante, non solo ha un’età media di servizio pari a 30 anni, ma è costretto a lavorare in condizioni disumane, in violazione dei principi Costituzionali e, in particolare modo, dell’art. 2087 c.c., il quale obbliga il datore di lavoro a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.”
Secondo l’UGL, al danno si aggiunge la beffa, in quanto l’amministrazione penitenziaria avrebbe chiuso il nucleo traduzioni e piantonamenti locale, gravando sui nuclei di Catanzaro (che dista 75 km), di Rossano (95 km), di Paola (140 km), di Cosenza (110 km), di Vibo Valentia (150 km) e di Locri (170 km).
L’UGL Polizia Penitenziaria nella sua nota ha chiesto al massimo esponente dell’Amministrazione Penitenziaria di voler intervenire con urgenza, poiché – secondo l’UGL Polizia Penitenziaria - potrebbe essere compromesso sia l’ordine che la sicurezza dell’istituto nonché l’ordine pubblico.