Carceri Calabria: presidio Ugl per difendere diritti polizia
“La Segreteria Regionale dell’UGL Polizia Penitenziaria, dopo aver riscontrato un sostanziale attacco alle libertà sindacali dell’UGL, circostanza che evidentemente continua a compromettere la serenità del personale comprimendone le libere scelte, stante i gravissimi fatti di cui è stato vittima il Segretario regionale dell’UGL Polizia penitenziaria Andrea Di Mattia, prima oggetto di minacce a mezzo lettera anonima assieme al Vice Segretario Regionale Carlo D’Angelo, poi destinatario di reiterati rilievi disciplinari unitamente ad altri dirigenti sindacali in servizio in diverse sedi della regione Calabria, unitamente alla Segreteria Nazionale UGL, che sarà presente con tutti i propri componenti guidati dal Segretario nazionale Giuseppe Moretti, ha promosso un sit-in di protesta che si terrà giovedì 10 novembre p.v. davanti al carcere di Cosenza. – Si legge in una nota della sigla sindacale - “Una risposta tangibile della volontà di contrastare tali provvedimenti” dichiara Giuseppe Moretti Segretario Nazionale UGL Polizia Penitenziaria “verosimilmente riconducibili alle rivendicazioni sindacali che nel frattempo, in ben tre diverse occasioni, hanno trovato anche la certificata correttezza nelle delibere della Commissione di Garanzia Regionale ed in attesa dei provvedimenti che l’amministrazione penitenziaria sta valutando di adottare”.
Contestualmente alla manifestazione di protesta, si svolgerà una visita sui luoghi di lavoro, mentre è indetta una conferenza stampa alle ore 12,30 davanti alla struttura cosentina. Nel pomeriggio il programma prevede una riunione straordinaria della Segreteria Nazionale, presente con tutti i suoi dirigenti nazionali, per ribadire la vicinanza ai dirigenti sindacali della Calabria e del direttivo regionale UGL Calabria, per deliberare nuove iniziative qualora non siano ripristinate corrette relazioni sindacali. Il Segretario Nazionale Giuseppe Moretti comunica infine che “L’occasione sarà utile per evidenziare lo stato di abbandono in cui versa il personale della Calabria, costretto ad operare sotto organico, con missioni e straordinari non corrisposti, impossibilità di fruire del congedo entro l’anno in corso, in un territorio dove le complesse dinamiche criminali rendono ancora più difficoltosa l’attività delegata alla Polizia Penitenziaria”.