Beccati con i premessi di soggiorno falsi, rispediti in Cina

Cosenza Cronaca

Due cittadini cinesi, M.C. e Z.X., rispettivamente di 41 e 44 anni, sono stati denunciati dagli agenti della questura di Cosenza per i reati di illecito trattenimento nel territorio nazionale e possesso di titoli di soggiorno falsi.

Al provvedimento nei loro confronti la polizia è giunta dopo una segnalazione che indicava la presenza di una di loro, la 41enne M.C., in un albergo cittadino. Una volta sul posto gli agenti hanno verificato che la donna era in compagnia dell’altro connazionale (Z.X.).

Accompagnati in Questura per gli accertamenti i due cinesi sono stati perquisiti e trovati in possesso di permessi di soggiorno che, dopo le verifiche tecniche, sono risultati essere falsi e che, per renderli ancora più credibili, avevano allegati anche delle ricevute attestanti il versamento richiesto in questi casi e le copie delle raccomandate.

La donna, poi, aveva con se una grossa somma di denaro in contanti che gli agenti ritengono sia il provento dell’attività di prostituzione che la 41enne esercitava negli alberghi e che, addirittura, aveva anche l’abitudine di videoregistrare col suo telefonino; dentro a quest’ultimo, difatti, sono stati trovati numerosi filmati degli incontri con i vari clienti.

I due sono stati pertanto deferiti e, contestualmente, ne è stata richiesta l’immediata espulsione dall’Italia. Dopo il decreto, che è stato emesso dal Prefetto Gianfranco Tomao su proposta del Questore Luigi Liguori, i cittadini cinesi sono stati immediatamente accompagnati presso i C.I.E. di Roma e Caltanissetta in attesa dell’imbarco sui voli aerei che li riporteranno nel loro Paese.