Un “Sì lo voglio” per ottenere la cittadinanza: dietro anche l’ombra del terrorismo

Cosenza Cronaca

Le nozze fasulle e l’ombra del terrorismo. È questo l’inquietante retroscena che si celava dietro la banda italo-marocchina smantellata dai carabinieri del Ros che, in collaborazione con quelli del Comando Provinciale di Cosenza e su delega della Procura della Repubblica, hanno fatto scattare tra il capoluogo e la provincia bruzia l’operazione “San Valentino” (LEGGI).

Stamani, così, nel corso del blitz sono state notificate tre ordinanze di misura cautelare nei confronti di altrettanti soggetti di origine marocchina, A.H., A.J., S.R. le loro iniziali, ritenuti responsabili in concorso di favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri nel territorio italiano e riguardo ad uno solo di loro del reato di spaccio di stupefacenti.

Contestualmente i militari hanno dato esecuzione a dei decreti di perquisizione nei confronti dei tre e di altri sei italiani (L.A., F.A., Z.E., M.U., A.E., D.G.), uomini e donne tutti del cosentino e accusati di associazione per delinquere e di favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri.

L'OMBRA DEL TERRORISMO

Le indagini sono state avviate nell’estate del 2016 a seguito delle dichiarazioni di un cittadino marocchino riguardo un presunto affiliato allo Stato Islamico, e che avrebbe confidato propositi di attentati terroristici da eseguire in Europa e in alcune cittadine del Marocco.

Gli accertamenti svolti sulla base delle notizie fornite dal testimone, avrebbero consentito di identificare come il presunto militante un cittadino marocchino B.S., domiciliato a Cosenza.

Nella seconda metà di agosto 2016, a soli tre giorni dalle attivazioni dei controlli tecnici, quest’ultimo lasciò l’Italia per recarsi in Marocco dopo aver soggiornato brevemente in altri stati europei.

LE NOZZE DI COMODO

Dalle indagini si sarebbe poi scoperto che lo stesso B.S., insieme al fratello, B.M., anche lui domiciliato a Cosenza, si sarebbe avvalso dei servizi illeciti forniti da un'organizzazione criminale italo-marocchina radicata nel capoluogo silano, e che offriva la possibilità di contrarre matrimoni fittizi con donne italiane.

Il tutto per ottenere i documenti necessari per legittimare la propria presenza in Italia e quindi per spostarsi con facilità nelle nazioni del cosiddettoterritorio Schengen.

In questo contesto B.S. avrebbe contratto “fittiziamente” matrimonio con una italiana, P.E., residente a Cosenza mentre B.M. avrebbe sposato un’altra donna, A.E., residente invece a San Fili.

Al vertice di tutto ci sarebbe un cosentino, L.A., ritenuto capo e promotore del gruppo criminale che si sarebbe vantato di offrire assistenza” ai cittadini extracomunitari bisognosi facendogli ottenere un permesso di soggiorno, la carta di identità, il codice fiscale e la patente con unfelice” matrimonio con persone italiane col “modico” pagamento di somme di denaro comprese tra 4.500 e 6.000 euro (a matrimonio).

Del sodalizio italo-marocchino, con base logistica a Cosenza, sarebbero state individuate complessivamente 27 persone, ciascuna con i suoi compiti.

Sette invece le unioni matrimoniali fittizie, consumate tra luglio 2015 e giugno 2018, tra cittadini italiani ed uomini e donne di marocchine soggiornanti illegalmente sul territorio italiano.