Girifalco: “Il mio paese racconta la sua storia"
“Il mio paese racconta la sua storia….ogni angolo ricorda qualcosa”. Non ci sono parole migliori di quelle contenute nel brano dei Dejavu “Il mio paese” per descrivere la serata di ieri sera. Nel cuore del centro storico, in via Cavour, l’arte ha incontrato la musica, fondendosi con le emozioni della “ruga” e regalando momenti di pura magia. Le opere del maestro Luigi Sabatino, esposte sui muri de “U Biviari”, hanno trasformato uno scorcio del centro storico in un museo all’aperto.
I vecchi cestelli della lavatrice che, hanno illuminato la via come moderni lampadari, i drappi antichi appesi ai balconi delle case, i fiori e le piante, le immagini, le note e le parole in un mix di emozioni raccontate dall’artista, reduce dal successo della mostra “La dignità del lavoro nei colori della musica” tenutasi a Torino presso la Biblioteca Universitaria Nazionale e protagonista, ieri, di una serata presentata dal professore Rocco Olivadese ed impreziosita dalle letture a cura di Rocco Stranieri, Antonio Marinaro e Peppe Quaresima.
La manifestazione, curata dal presidente del Consiglio Comunale, Elisabetta Ferraina con l’ ausilio di Filippo Vonella (FV Music in the World), si è aperta con l’esposizione dei quadri e, poi dopo le 21, con i saluti dell’amministrazione comunale. Dopo i ringraziamenti alla: Pro Loco, al Gal Serre Calabresi, alla Prociv, a Tele Pepè, a Domenico Olivadese, a Salvatore Fodaro, ai residenti di Via Cavour preziosissimi nei preparativi, agli sponsor, e al consigliere con delega agli Eventi, Domenico Iapello, il presidente del Consiglio ha spiegato lo scopo della due giorni: “Ri_vedi il centro storico nasce la scorsa estate dal desiderio di rivolgere al centro storico uno sguardo diverso e dalla consapevolezza di avere un patrimonio che merita un’attenzione particolare utilizzando pochi elementi. In primo luogo: il tessuto storico esistente, troppe volte dato per scontato, e l’arte intesa nel senso più ampio del termine. Quest’anno Ri_vedi il centro storico si arricchisce di una seconda giornata con la finalità di riscoprire le belle rughe del nostro paese. Abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione su via Cavour un posto meglio conosciuto come “U Biviari” riempiendolo attraverso l’arte meravigliosa e la sensibilità del maestro Luigi Sabatino che ha sposato, con grande entusiasmo, la nostra idea e ha lavorato alla riuscita della stessa”. Soddisfatta della serata ed entusiasta per l’esposizione dell’artista si è detta anche l’assessore alla Cultura, Elisabetta Sestito: “Il maestro in alcune opere tesse su tela il volto degli ultimi; è questo denota la sua straordinaria nobiltà d'animo, la particolare attenzione verso i meno fortunati. Inoltre una sua opera riporta il volto del Santo Patrono e accanto la figura celestiale della Madonna. È, dunque, encomiabile come l'artista lontano dal suo paese natio, che tanto ama, vuole imprimere il volto del patrono originario su un'opera d'arte. Ciò attesta il suo profondo attaccamento alle origini, che nonostante i successi ottenuti in altri luoghi, non ha mai scordato”. Subito dopo i primi interventi e le prime letture è stato proiettato il filmato/documento “La dignità del lavoro nei colori della musica” realizzato da Pietro Criaco.
La lettura del brano scritto da Alfonso Sabatino, figlio dell’artista, ed interpretata da Antonio Marinaro ha, quindi, preceduto l’intervento del protagonista della serata. Emozionato e circondato dagli affetti più cari, Luigi Sabatino ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale, il sindaco, la giunta, il presidente del Consiglio, Rocco e Domenico Olivadese, Ugo Viola che, seppur assente fisicamente, ha deliziato la platea con la sua musica, Filippo Vonella ed il suo collaboratore Salvatore Iapello, i vicini di via Cavour, Antonio Marinaro, Rocco Stranieri, Don Orazio Galati, la famiglia, i fratelli Rondinelli, la cugina Lina e l’amica Mariagrazia Bianchi. Poi il ringraziamento più commosso è stato prima per il fratello che, da piccolo gli puliva i pennelli e da grande gli organizza le mostre, e poi per la moglie, Maria “compagnia della sua quotidianità”.
Quindi, l’appello. Il maestro Sabatino si è rivolto ai giovani dicendo: “Non permettete che altri comperino le vostre speranze. Vendano i vostri sogni”. Ed i sogni sono più volti tornati protagonisti nel corso della serata. Illustrando l’esposizione tenutasi a Torino, Sabatino ha parlato di arte, ma anche di musica. “La musica come fabbrica di sogni”. Il tema della “speranza” è, invece, tornato protagonista quando il sindaco, Pietrantonio Cristofaro, ha consegnato all’artista una targa con su scritto: “Al maestro Luigi Sabatino che con la sua arte riesce a raccontare le meraviglie dei nostri luoghi, le vite dei nostri padri e le speranze dei nostri figli”. “
Molte delle opere di Luigi Sabatino – ha detto il sindaco - raffigurano le meraviglie del nostro paese. E non solo. Ammirando le opere del maestro si scoprono piccoli scorci di storia, personaggi, immagini e ricordi di un paese che deve, necessariamente, ripartire dal suo passato. La vocazione di Girifalco non può che avere una duplice valenza: agricola e turistica. E per questo secondo aspetto, iniziative come queste, sono fondamentali per capire quanti posti e quante potenzialità possiede il nostro Comune”. La serata, segnata anche da un omaggio floreale fatto all’artista dai vicini della “ruga”, è proseguita con la musica dei Dejavu e la voce della piccola Letizia Burdino.