Sbarco a Reggio. In mare senz’acqua e cibo, fermati due scafisti

Reggio Calabria Cronaca

Nella notte tra lunedì e martedì scorso la Squadra Mobile reggina ha sottoposto a fermo due persone, un 33enne senegalese (D.S.) e un 24enne nigeriano (U.D.), sospettati di essere stati al comando dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati nel porto del capoluogo nel pomeriggio del 5 settembre scorso.

Ai due la Dda contesta il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, avrebbero condotto dalle coste libiche verso l’Italia un’imbarcazione di fortuna sulla quale viaggiavano tutti gli immigrati poi giunti nello scalo reggino.

Contestate inoltre le aggravanti di aver consentito l’ingresso di più di cinque persone; di averle esposte a pericolo per la vita o per l’incolumità; di averle sottoposte a un trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarne profitto anche indiretto.

Gli investigatori avrebbero appurato che prima di essere soccorsi gli immigrati erano a bordo di un gommone, sovraccarico e in precarie condizioni di galleggiabilità, dopo aver pagato agli organizzatori del viaggio somme diverse a in base alla valuta dei loro Paesi d’origine e che gli stessi erano partiti da Zuwarah (Libia) viaggiando per circa 8 ore senza che gli venisse mai distribuito cibo ed acqua.

Da quanto ricostruito, i due presunti scafisti, all’arrivo dei soccorsi, avrebbero immediatamente lasciato il posto di guida del natante, mischiandosi agli altri, nel tentativo di sottrarsi all’arresto.

Nel corso delle indagini, inoltre, è stato sequestrato del materiale ritenuto utile per di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.