Dipendenti in pensione per malattia, l’Asp non paga l’indennità di preavviso
"Nelle pubbliche amministrazioni quando un dipendente viene collocato a riposo per dispensa dal servizio, oppure per inabilità al lavoro, ha diritto all’indennità di preavviso. Questa indennità riguarda l’anticipazione di 4 mensilità di stipendio se appartiene alle categorie del Comparto e a 12 per i Dirigenti. Il periodo economico Questo periodo economico, cosiddetto di “conforto”, è previsto dalla normativa contrattuale e serve a colmare il vuoto retributivo in attesa della pensione". E' quanto scrive il segretario regionale del Sulpi, Giuseppe Gentile.
"Quindi - continua la nota - ci troviamo di fronte a un obbligo contrattuale da rispettare e da istruire in tempi brevissimi per non lasciare senza risorse economiche i lavoratori ammalati. E però, all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, dal mese di Marzo 2016, non liquida l’indennità di preavviso già istruite e ferme sulla scrivania in attesa della firma del responsabile dell’ufficio del personale. Forse il Direttore del Personale non trova il tempo per mettere qualche firma e renderle esecutive, oppure è preso da altri impegni più importanti della sopravvivenza economica di decine di famiglie? Intanto chi soffre deve indebitarsi con le banche e aspettare che questo sacrosanto diritto maturi sulla scrivania del Direttore. E’ veramente deplorevole dover elemosinare un pezzo importante di economia familiare per negligenze ed omissioni della parte datoriale.
Altro problema è l’istruttoria delle pratiche di pensione. Un aspetto alquanto strano e incomprensibile, difatti, tutti i dipendenti collocati a riposo, a partire dal mese di Giugno 2016, si sono ritrovati con un trattamento pensionistico decurtato degli ultimi 3 anni di contribuzione. Gli anni che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria non ha ancora inviato all’INPS per calcolare l’intero importo della pensione spettante. In questo scenario si evince in maniera chiara quanti guai si sta trascinando questa direzione, facendo pagare ai lavoratori un prezzo ingiusto per errori gestionali che ricadono inesorabilmente sui pensionati e pensionandi.
Purtroppo si sa, l’A.S.P. di Reggio Calabria attraversa un brutto momento e ci sono serie difficoltà per far quadrare i conti: lo sanno i lavoratori pronti allo sciopero del 20 settembre, così come lo percepiscono i cittadini che si recano al pronto soccorso e attendono ore ed ore per essere curati; lo sa l’intera Europa che la sanità della provincia di Reggio Calabria non funziona su tanti troppi profili. Adesso siamo certi che persino su atti dovuti, istruiti da tempo, non funzionano nemmeno le biro per mettere una firma sugli atti istruiti da oltre sei mesi. Ma allora a che cosa è servito l’avvicendamento di 3 Commissari nell’ultimo anno e quando potremo dire che forse qualcosa cambierà all’Asp di Reggio Calabria?".