Dipendenze, un settore in crisi a Reggio: operatori non retribuiti da un anno
“Ora basta! Le comunità terapeutiche che si occupano da oltre 30 anni di persone con dipendenza patologica, in silenzio e con enorme spirito di servizio, non possono più attendere oltre. Da sempre questi servizi rappresentano il fanalino di coda nel quadro dei servizi territoriali accreditati operanti sul territorio dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria".
È il grido degli operatori sanitari che trattano nel settore delle dipendenze.
“E’ prassi consolidata che vengano retribuiti con ritardi enormi e solo dopo aver lottato con i denti e con le unghie per spezzare i mille legacci burocratici che impediscono al procedimento di liquidazione delle rette di andare avanti regolarmente come accade per tutte le altre strutture. Eppure si tratta, come tutti gli altri servizi, di esperienze regolarmente accreditate e contrattualizzate, dove peraltro le persone arrivano perché inviate dalla stessa Asp e quindi sottoposte a controllo costante di congruità nei ricoveri”.
“Una disparità di trattamento tanto ingiustificata quanto ormai datata nel tempo. Eppure a questo punto non si era mai arrivati! – sottolineano preoccupati. Non solo questi servizi delicatissimi, che si occupano di utenti particolarmente difficili e bisognosi, non si vedono retribuire le giuste spettanze dal mese di maggio del 2018, oltre un anno fa, ma addirittura apprendiamo che non potranno mai essere liquidate perché non c’è un funzionario addetto a tale compito! Una situazione a dir poco paradossale che però sta mettendo in ginocchio un intero settore che si occupa di oltre 150 persone con gravi problemi di dipendenza patologica. Tutte organizzazioni, per inciso, che non hanno fine di lucro e che rappresentano altrettante storiche esperienze del Terzo Settore reggino”.
“A fronte di tale situazione, non essendo abituati a proteste eclatanti, abbiamo tentato di farci ricevere dalla struttura commissariale, chiedendo a più riprese un incontro. Ad oggi però nulla è successo e la situazione ormai non è più sostenibile. Per tale motivo, - closa nota - in caso di mancato immediato intervento da parte dei Commissari dell’Asp, saremo costretti a procedere con tutte le azioni di lotta e di sensibilizzazione atte a porre fine a questa enorme ingiustizia sociale”.