Buona scuola, i docenti Gae: “Oliverio intervenga”

Calabria Attualità

Chiede un intervento al Presidente della Calabria, Mario Oliverio, il Comitato docenti precari delle GAE delle Scuole della Calabria. E chiede al Governatore di “prendere in mano la vicenda, attivandosi con urgenza per porre rimedio ad una situazione che sta mettendo gli uni contro gli altri”.

La richiesta arriva tramite una lettera che il Comitato ha inviato a Oliverio, missiva nella quale parla dei problemi della scuola e della legge 107 del 2015. “La Buona Scuola”, secondo il Comitato “ha prodotto, tra le tante cose, una situazione che metteva le centinaia di migliaia di insegnanti italiani inseriti nelle GAE di fronte a due possibilità: la prima, accettare la proposta per il ruolo scegliendo 100 province ed essere destinati in una tra quelle indicate, con la consapevolezza di dover emigrare nel 90% dei casi, visti i numeri di posti disponibili in Calabria, altrimenti si veniva depennati; l’altra, non accettare la suddetta proposta e avviarsi verso l’ ordalia delle GAE aspettando il fatidico turno per il ruolo”.

“Quest’anno, a decisioni e ad assunzioni avvenute, l’emendamento Puglisi ha annullato il vincolo triennale di permanenza dei nuovi assunti; pertanto anche i colleghi di fase B e di fase C, che l’anno scorso hanno deciso consapevolmente di produrre domanda per tutte le 100 province italiane, hanno potuto inoltrare domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. La conseguenza è la perdita dei posti che spettavano a noi docenti presenti nelle GAE. Ancora una volta assistiamo al cambio delle carte in tavola da parte dei promotori di quella “Buona” Scuola che finora ha fatto vedere solo il male.

“Lei Presidente Oliverio, lo scorso 5 agosto, ha giustamente scritto una lettera al Ministro dell’Istruzione Giannini ed al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouché per chiedere la tutela di tutti quei 540 insegnanti interessati dal piano straordinario delle assunzioni, secondo dei principi che non possono essere sicuramente obiettati ma, nella stessa lettera non si è tenuto conto, forse, che ci sono altre centinaia di insegnanti calabresi rimasti volontariamente nelle GAE per i motivi sopra espressi, per i quali andrebbe chiesta la medesima tutela, non fosse altro perché la legge stessa lo prevedeva e questo emendamento la sta cambiando”.