Lite tra capi ultras dell’Inter, ammazzato nel milanese Antonio Bellocco
Antonio Bellocco, 36enne considerato esponente dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Rosarno, nel reggino, è stato ucciso stamani, un quarto d’ora prima delle 11, durante una lite avvenuta in via Nino Besozzi a Cernusco sul Naviglio, nel milanese, davanti alla palestra Testudo, scuola di pugilato frequentata dai due a da ultras interisti.
Il presunto aggressore è infatti Andrea Beretta, 49enne capo ultrà della Curva Nord nerazzurra e braccio destro del precedente numero uno degli stessi ultras, Vittorio Boiocchi, ucciso nell’ottobre del 2022.
Secondo quanto ricostruito finora, Bellocco, che era in auto, una Smart, proprio con Beretta, dentro la vettura avrebbe esploso un colpo di pistola che avrebbe ferito quest’ultimo ad una gamba; il 49enne si ritiene quindi abbia reagito sferrando una coltellata che ha raggiunto la vittima alla gola, uccidendola.
Immediato l’intervento del personale medico del 118 ma per il 36enne non c’era più nulla da fare, mentre Beretta, ferito, è stato soccorso e portato nel pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele di Milano, in codice giallo.
I carabinieri della compagnia di Pioltello, presenti sul posto e che indagano sull’accaduto, lo hanno arrestato con l’ipotesi di reato di omicidio e lo stanno piantonando in ospedale. La pista seguita dagli inquirenti è che l’assassinio possa essere legato a questioni d’affari, comunque maturato in ambienti degli ultras interisti.
Antonio è il figlio di Giulio Bellocco, morto a gennaio scorso mentre era al 41 bis nel carcere di Opera (QUI), dove stava scontando una condanna a 13 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa.
Il 36enne era invece arrivato nel capoluogo lombardo circa un anno fa e viveva da allora a Pioltello, tra l’altro storica roccaforte del tifo interista. Sposato, lascia una figlia.