Omicidio Bellocco. Familiari: assassinio non legato alla criminalità organizzata

Calabria Cronaca

La famiglia di Antonio Bellocco, l'ultras dell'Inter ucciso nei giorni scorsi a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano (QUI), ha voluto esprimere la propria amarezza, unita ad un forte dolore, per il costante riferimento da parte dei media al vincolo di parentela della vittima con soggetti in passato condannati per associazione mafiosa.

È quanto viene affermato in una nota diramata attraverso il proprio legale di fiducia, l'avvocato Giacomo Iaria, del foro di Reggio Calabria, dagli stessi familiari della vittima che era originaria di Rosarno, "nell'attesa - viene scritto - che la vicenda, al vaglio degli inquirenti, assuma dei tratti definiti circa il movente e la dinamica dei fatti".

"Antonio - è detto ancora nella nota - era un giovane calabrese, padre di due figli che, dopo aver pagato il proprio debito con la giustizia aveva deciso di dare una svolta concreta alla propria vita trasferendosi a Milano dove, in regime di libertà vigilata, conduceva una vita nel pieno rispetto delle regole civili".

"Ciò che è accaduto, non può, allo stato, essere in alcun modo ricondotto a contesti di criminalità organizzata e citare, come più volte accaduto, i genitori, entrambi detenuti al 41 bis (uno dei quali morto in carcere), non evidenzia appieno il lato tragico della vicenda spostando l'attenzione mediatica sui trascorsi giudiziari della vittima e non sulla progressione della condotta criminale appartenente ad un soggetto già gravato di provvedimenti disciplinari penali a causa del proprio comportamento al di fuori dei contesti di legalità", sottolineano ancora i familiari di Bellocco.

"La madre della vittima, Aurora Spanò, e i fratelli si affidano all'iter giudiziario - afferma l'avvocato Iaria - che seguirà a tale grave fatto delittuoso, confidando nell'operato della magistratura e attivandosi attraverso tutti gli strumenti legali consentiti per tutelare la figura di un giovane al quale, per ragioni oggi sconosciute o non definitivamente accertate, è stato sottratto per sempre il suo ruolo di padre e marito del suo nuovo nucleo familiare".

CONVALIDATO IL FERMO DEL CAPO ULTRÀ

Intanto il Giudice per le indagini preliminari di Milano, Lorenza Pasquinelli, ha convalidato il fermo a carico di Andrea Beretta, il capo ultrà dell’Inter accusato di aver accoltellato ed ucciso Bellocco, come noto anch’egli esponente della curva nord neroazzurra.

Beretta - per cui è stato disposto il carcere - è accusato di omicidio aggravato (perché era sottoposto alla sorveglianza speciale) e di detenzione illegale di arma da fuoco.

Per il Gip vi sarebbe un “serio e concreto pericolo” che qualora libero, possa infatti “influenzare eventuali testimoni o trovare nuove occasioni per commettere altri delitti di matrice violenta per proseguire la faida che ha dato origine” alla vicenda.

Il magistrato, definendo il quadro indiziario come “solido” ed i fatti contestati “gravità estrema”, ha ritenuto quindi che il carcere fosse la sola misura idonea. Le indagini dovranno ora far luce sul contesto e sul movente dell’omicidio, che sono ancora tutti da chiarire.