Blitz a Rosarno, arrestato il “boss” Rocco Bellocco

Reggio Calabria Cronaca
Rocco Bellocco

E’ stato rintracciato ed arrestato ieri pomeriggio Rocco Bellocco, 59 anni, ritenuto dagli inquirenti come esponente di spicco dell’omonima cosca di Rosarno. Pluripregiudicato per associazione per delinquere di tipo mafioso su di lui pendeva un’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria emessa a seguito dell’operazione “Rosarno è Nostra”.

L'uomo si trovava in una zona rurale coltivata ad agrumeto di località Zimbario di Rosarno (Reggio Calabria) quando è stato fermato dal personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile reggina e dagli agenti del Commissariato di Gioia Tauro,

Il provvedimento cautelare a carico Bellocco è divenuto definitivo ed esecutivo dopo la procedura di riesame dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nei suoi confronti, il 10 agosto del 2009 dal Gip di Reggio Calabria: fatti per i quali era stato condannato a 13 anni ed otto mesi di reclusione dal Tribunale di Palmi, l’8 novembre 2011 (pendente il ricorso presentato presso la Corte di Cassazione).

Come si ricorderà, il nominativo di Rocco Bellocco era già emerso nell’ambito delle indagini connesse all’operazione Rosarno è Nostra quando, dopo una complessa attività d’indagine, il personale delle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Bologna, il 22 luglio del 2009, aveva eseguito sei decreti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalle Direzioni Distrettuali Antimafia delle due città, nei confronti di elementi di spicco della consorteria mafiosa dei Bellocco di Rosarno, ritenuti tutti responsabili di appartenere ad una associazione per delinquere di stampo mafioso che operava nella piana di Gioia Tauro con diramazioni in Emilia Romagna.

“Per come riportato nella segnalazione dell’Operazione “Rosarno è Nostra” - affermano gli inquirenti - le indagini avevano registrato una frizione tra la famiglia dei Bellocco e quella degli Amato, entrambe originarie di Rosarno ma trasferitesi in Emilia Romagna. Quest’ultima famiglia chiedeva insistentemente la testa di alcuni sodali dei Bellocco, resisi responsabili della morte di Cosimo Adamo, classe ’59, assassinato a Rosarno l’11 settembre 1989, e Mario Amato, classe ’61, scomparso presumibilmente a causa di un atto di lupara bianca. I Bellocco, sorpresi e preoccupati per la richiesta ricevuta dell’Amato, si erano preparavati ad uno scontro armato, progettando eventuali rappresaglie, per l’oltraggio subito, nei confronti di appartenenti alla famiglia Amato e mediante l’utilizzo di micidiali armi nella disponibilità della cosca”.

Dopo le formalità di rito e la notifica del provvedimento cautelare, Rocco Bellocco è stato associato presso la casa Circondariale di Palmi.


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