Il gruppo regionale del Pd su Calabria Verde
"Ha ragione l'europarlamentare pentastellata, Laura Ferrara, quando parla di una certa politica cieca e sorda davanti alle vicende che vedono protagonista la gestione di Calabria Verde. Appare, infatti, palese la inadeguatezza con la quale lei stessa approccia al tema degli arresti degli ultimi giorni, avventurandosi in considerazioni propagandistiche e demagogiche, cieche e sorde davanti ai fatti, appunto". E' quanto si legge in una nota del Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico della Calabria.
"Il netto cambio di passo - continua la nota - avuto con la gestione a guida Mario Oliverio è plasticamente rappresentato in due dati. Il primo è quello numerico, sul dissesto idrogeologico, che conta ad oggi 137 cantieri aperti, 11 in progettazione, 36 conclusi e 154 milioni di euro impegnati con contratto, contro i 5 cantieri chiusi e 22 avviati al gennaio 2015 sui 185 interventi in accordo di programma; il secondo riguarda una netta scelta politica rispetto all'idea che questa amministrazione regionale ha su Calabria Verde. Ricordiamo, infatti, alla distratta europarlamentare, che nel marzo di quest'anno, la giunta regionale, su proposta del presidente Mario Oliverio, ha deliberato la nomina a commissario di Calabria Verde del generale dei Carabinieri, Aloisio Mariggiò, vice direttore tecnico operativo della Direzione Investigativa Antimafia. Una scelta che punta, inequivocabilmente, a restituire al suddetto ente regionale ed ai suoi dipendenti la credibilità e la trasparenza perduta in anni di sciacallaggio, portato avanti alle spalle dei calabresi. Un obiettivo a cui il generale sta lavorando alacremente e che rivedrà la montagna e le sue risorse al centro di un progetto di concreto sviluppo, in linea con i valori della legalità.
Bene, anzi benissimo, le indagini portate avanti dalla magistratura, a cui va indiscutibilmente il nostro plauso, ma le nostre decisioni politiche parlano già da tempo e non riteniamo consono e opportuno che il lavoro delle forze dell'ordine venga strumentalizzato per un mero gioco di propaganda politica. Laura Ferrara si informi meglio su come procede la gestione della sua regione di appartenenza, disinformare i suoi corregionali alludendo ad una complicità dell'amministrazione regionale con i fatti contestati agli arrestati non rende certo onore al mandato politico che le hanno riconosciuto".