Fiamma: chiusura caccia favorisce la disoccupazione
«Le associazioni protezionistiche e il Wwf sono riuscite tramite il Tar a far chiudere la caccia nella nostra Regione, anche se non si capisce che senso ha chiudere l’esercizio venatorio nel bel mezzo dell’attività, quando il ricorso era stato presentato per l'apertura anticipata della stessa». A sostenerlo, in una nota, è la Fiamma tricolore in merito all’annullamento del calendario venatorio da parte del Tar su ricorso del Wwf. «Bravi loro e bravi anche i giudici del Tar – ha sostenuto il vice segretario regionale della Fiamma, Claudio Belcastro - che facendosi carico di una decisione presumibilmente poco ponderata, contribuiranno ad incrementare la disoccupazione e peggiorare la già misera economia calabrese. La lodevole opera delle associazioni protezionistiche e del Wwf intende alla salvaguardia del povero uccellino e della selvaggina in genere ma fa trasparire una vergognosa totale assenza di senso civico e di interesse verso i propri simili. Cosa dire poi delle tasse governative, regionali e provinciali già pagate dai cacciatori per un ammontare di circa 400 euro pro capite? Saranno rimborsate? Crediamo proprio di no». «Perchè – ha concluso Belcastro – le associazioni protezionistiche non si interessano dei problemi ambientali, delle discariche abusive e di tutta la spazzatura che arriva in Calabria da ogni dove. O è forse questo lo scopo: fare in modo che occhi ed orecchi indiscreti vagando per valli e boschi non vedano quello che non devono vedere».