415 migranti a Corigliano: quasi tutti affetti da scabbia, sbarcati anche tre cadaveri

Cosenza Cronaca

Sono 415 i migranti che, come annunciato già ieri, sono sbarcati stamani nel porto di Corigliano Calabro. I profughi – che provengono dal sud Africa - sono giunti sulla banchina del popoloso centro dell’ionio cosentino a bordo della Phoenix, nave della missione Moas, la Migrant Offshore Aid Station, e di Croce rossa, dopo essere stati salvati nel canale di Sicilia.

Un altro carico di vite umane, e di speranze, dunque, composto come sempre in maggioranza da uomini, ben 407. Tra di loro, inoltre, nove donne e 56 minorenni non accompagnati oltre ad un bambino che viaggiava in compagnia dei familiari.

A bordo della nave hanno viaggiato anche i cadaveri di tre persone, due uomini ed una donna, due dei quali deceduti per asfissia nella stiva del grosso barcone su cui viaggiano, e i cui corpi saranno trasferiti nell'ospedale di Corigliano Calabro per un primo esame dopodiché il magistrato stabilirà se procedere o meno alle autopsie.

Le operazioni di sbarco sono coordinate come sempre dalla Prefettura di Cosenza ed eseguite da tutte le forze dell’ordine, dal Comune di Corigliano, dai sanitari del 118 e dalle associazioni di volontariato.

Effettuati sul posto i primi screening sanitari per verificare lo stato di salute dei migranti che, dai primi dati forniti, risultano affetti da scabbia per la quasi totalità, almeno il 90 per cento di loro.

Ultimate le procedure di prima accoglienza, secondo il piano di riparto stilato dal Ministero dell’Interno saranno trasferiti in autobus in diverse regioni d’Italia: in particolare in Lombardia, Piemonte, Abruzzo e Emilia Romagna ad eccezione dei minori non accompagnati che saranno ospitati in alcuni centri di accoglienza della provincia ed individuati dall’ufficio di Governo in collaborazione con il Comune di Corigliano. In 12, invece, di nazionalità tunisina, sono stati scortati dalla polizia presso l’hotspot di Taranto.

La macchina dell’U.O.A. regionale di Protezione Civile si è attivata attraverso il proprio personale in servizio presso l’U.O.T. della provincia di Cosenza che, sin dalle prime ore della notte, si è recato sul posto predisponendo le operazioni di sbarco finalizzate a fornire il proprio supporto tecnico-operativo alla Prefettura di Cosenza nelle prime delicate fasi di accoglienza. La Prociv ha operato anche attraverso l’attivazione ed il coordinamento delle associazioni di volontariato Misericordia di Trebisacce, Gera di Corigliano e Lipambiente di Castrovillari, intervenute prontamente. Da segnalare l’elevata percentuale di casi di scabbia riscontrata tra i migranti. Al momento sono in corso le complesse operazioni d’identificazione.

(ultimo aggiornamento 20:45)