Catanzaro, evade dai domiciliari, condannato
Il giudice del tribunale di Catanzaro, Antonio Rizzuti, ha condannato a quattro mesi di reclusione il catanzarese Claudio Merola, senza riconoscere all'uomo la seminfermita' mentale che era stata avanzata dalla difesa e da un perito. L'uomo doveva rispondere di evasione dagli arresti domiciliari, dove si trovava a seguito di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di morte o lesione come conseguenza di altro delitto. Secondo l'ipotesi accusatoria, l'uomo avrebbe ceduto sostanze stupefacenti all'interno di una comunita' del capoluogo di regione, provocando il coma dell'acquirente. Nel giorno in cui davanti ai giudici del Tribunale delle liberta' l'uomo avrebbe dovuto discutere la sua posizione, Merola era quindi evaso dagli arresti domiciliari. Quindi, la richiesta di essere giudicato per quest'ultimo reato con il rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica. Il sostituto procuratore, Alberto Cianfarini, aveva chiesto per l'imputato una condanna a nove mesi di reclusione, mentre l' avvocato difensore Eugenio Perrone aveva chiesto l'assoluzione per il suo assistito puntando sull'incapacita' dell'uomo di intendere e di volere al momento del fatto. Alla fine e' giunta la condanna del giudice a quattro mesi.