Estorsione, in manette due presunti “rampolli” delle cosche soveratesi
Sono considerati responsabili, in concorso, di una tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa nei confronti del titolare di una impresa edile impegnata nella realizzazione di lavori privati ed appalti pubblici. Con quest’accusa due persone, Francesco Procopio, 27 anni, e Teodoro Notaro, 23, sono state arrestate ieri pomeriggio dalla polizia su ordine del Gip della Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Il provvedimento cautelare è scaturito dalle investigazioni sollecitate dal Procuratore Capo Nicola Gratteri e dalla richiesta avanzata dall’Aggiunto Vincenzo Luberto e dal Sostituto Vincenzo Capomolla a seguito alle indagini condotte dalla Squadra Mobile del capoluogo relative ad una serie di danneggiamenti e intimidazioni, verificatesi nell’ultimo anno, nei confronti di alcune imprese impegnate in lavori edili nel comprensorio del “Basso versante Jonico” della provincia.
Grazie al lavoro di un team di investigatori permanentemente impegnati nella lotta alla criminalità organizzata del comprensorio Soveratese, è stato possibile scoprire un presunto tentativo di estorsione nei confronti dell’imprenditore che sta realizzando delle ville in un’area lottizzata del comune di Davoli.
Secondo gli inquirenti, i due arrestati avrebbero preteso più volte delle somme di denaro, dapprima 5 mila euro e poi altri 3 mila. Una situazione che avrebbe portato il titolare dell’impresa in “uno stato di particolare soggezione”, data anche la “caratura criminale dei soggetti” che, dopo le intimazioni avvenute nei pressi dell’ufficio della vittima e rimaste inevase, si sarebbero aggirati minacciosamente intorno ai cantieri a bordo di motoveicoli e indossando dei caschi integrali.
Procopio, ricordano gli inquirenti, è il figlio di Fiorito (63 anni) e cognato di Michele Lentini (41), al momento entrambi in carcere e considerati esponenti di spicco dell’omonima cosca “Procopio-Lentini-Tripodi”, clan che ha una grande influenza nei comuni a sud di Soverato. Gli investigatori, con l’arresto di oggi, ritengono pertanto di aver interrotto la possibile escalation dei due giovani nelle gerarchie della cosca.
Notaro è stato rintracciato a casa e poi trasferito nella Casa Circondariale della città, a Procopio, invece, il provvedimento è stato notificato nella Casa Circondariale di Siano dove è già rinchiuso dopo che è stato trovato in possesso di un consistente quantitativo di stupefacente.