Operazione “Showdown”. Cosche del soveratese, sequestrati beni da oltre 2 mln
Beni per un valore di 2,2 milioni di euro sono stati sequestrati e confiscati dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro che ha eseguito un provvedimento richiesto dal procuratore distrettuale Antonio Vincenzo lombardo ed emesso dal tribunale del capoluogo calabrese.
Il destinatario della misura è stato arrestato nel luglio del 2012 (su disposizione della Direzione distrettuale antimafia) con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e gli inquirenti lo ritengono organico alla locale di ‘ndrangheta dei “Sia-Procopio-Tripodi”, attiva nell’area ionica soveratese. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe avvicinato i titolari di un esercizio commerciale di Soverato, richiedendo del denaro come “contributo per il sostentamento degli amici, reggenti ed associati” alla locale e finiti in carcere nel dicembre 2015 durante l’operazione “Showdown”.
Le nuove indagini avrebbero consentito di ricostruire gli interessi economici del soggetto il quale “ricorrendo anche a fittizie intestazioni, di fatto - spiegano le Fiamme gialle - gestiva diverse attività commerciali e imprenditoriali, fra cui un esclusivo night club” a Montepaone.
Analizzatone il patrimonio i finanzieri avrebbero così rilevato una “netta sproporzione” tra i beni risultati nella sua effettiva disponibilità ed il suo tenore di vita, rispetto ai redditi dichiarati e alle attività ufficialmente svolte.
I beni oggetto, oggi, del provvedimento di sequestro e confisca riguardano quote societarie, tre complessi aziendali a Montepaone, un fabbricato, tre automezzi (due autovetture di cui un’Audi A7 3.0 tdi ), quote societarie e diverse disponibilità bancarie e finanziarie.