Operazione “Show Down”, patteggiamenti e rinvii a giudizio
Si è conclusa con tre patteggiamenti e il rinvio a giudizio di tutti gli indagati che non hanno chiesto il giudizio abbreviato l'udienza preliminare per le numerose persone coinvolte nell'operazione denominata "Show down", condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell'area ionica del Soveratese. Davanti al GUP distrettuale, Assunta Maiore, dove la Provincia di Catanzaro si è costituita parte civile, hanno chiesto l'applicazione della pena Vittorio Sia, quantificata in anno di reclusione e 5.000 euro di multa; Antonio Conca, 10 mesi e 3.000 euro, e Francesco Paparo, 9 mesi e 3.000 euro.
Avevano già anticipato la richiesta di rito abbreviato alla scorsa udienza, invece, Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, il brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe fornito ai componenti dell'associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi; Daniela Iozzo; Bruno Procopio; P.A., detto "Mister"; Patrick Vitale; Fancesco Vitale; Vincenzo Mirarchi; Giuseppina Mirarchi; Pietro Danieli; Giuseppe Santo Procopio. Le altre persone coinvolte sono: Giuseppe Agresta; Francesco Chiodo; Pietro Cristofaro; Sandrina Froiio; Pasqualino Greco; Luca Iiritano; Michele Lentini; Vincenzo Liotta; Saverio Mirarchi; Salvo Gregorio Mirarchi; Giovanni Nativo; Salvatore Pannia; Giuseppe Pileci; Cristian Giuseppe Pirelli; Emanuel Procopio; Fiorito Procopio; Francesco Procopio; Laura Procopio; Massimo Procopio; Giandomenico Ratta'; Davide Sestito; Alberto Sia; Mario Franco Sica; Teodoro Sinopoli, ex vicesindaco di Soverato; Emanuela Spadea; Lucia Tassone; Vincenzo Todaro; Maurizio Tripodi; Luigina Tripodi; Vito Tripodi; Andrea Vono. I giudizi abbreviati - che in caso di condanna comportano lo sconto di pena di un terzo - avranno inizio il 4 febbraio, e proseguiranno l'11 febbraio ed il 29 marzo. Per le persone rinviate a giudizio, invece, il processo avrà inizio il 13 marzo.
L'operazione "Show down", la cui attività investigativa è stata avviata il 22 dicembre 2009 dopo la scomparsa di Giuseppe Todaro per un caso di "Lupara bianca", è stata portata a termine in due diverse tranche, una scattata all'alba del 15 dicembre 2011, per l'esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone, e una che risale al 10 maggio scorso, per la notifica di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre. Le accuse complessivamente contestate, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, al sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere (per queste ultime accuse i relativi indagati sono stati citati direttamente al giudizio immediato davanti alla Corte d'assise di Catanzaro). L'inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Noverato, a cui ha collaborato anche il Ros, ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall'altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011.