Catanzaro, arrestato il latitante Santo Procopio
I carabinieri di Catanzaro hanno catturato il latitante Santo Procopio, fuggito all'arresto in occasione dell'operazione Showdown nell'area del soveratese.
Ulteriori dettagli saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10 presso il Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro.
Procopio era ricercato dal dicembre 2011 quando sfuggì all'operazione compiuta contro presunti affiliati alla cosca Sia-Procopio-Tripodi di Soverato. Nel giugno 2010, rimase ferito in maniera grave in un agguato a Brognaturo, Vibo Valentia, nel quale fu ucciso Salvatore Vallelunga, fratello del boss Damiano, assassinato a sua volta nel settembre del 2009. L'agguato si inserisce nella cosiddetta faida dei boschi.
h 13:15 | Procopio, 27 anni, è stato arrestato domenica mattina (ma la notizia e' stata resa nota oggi per consentire di approfondire le indagini sui suoi fiancheggiatori). L'uomo è stato raggiunto in un ovile in contrada "Infangati" nel comune di Badolato (Cz), in comagna due cugini e del fidanzato della sorella, D.C., 23 anni, denunciato. Lo stabile in cui l'uomo si nascondeva è in una zona impervia, difficilmente ragiungibile, ed e' di proprieta' del nonno defunto. Per raggiungerlo sono state necessarie diverse ore di cammino a piedi affinche' i militari potessero meterlo sotto controllo. Procopio e' considerato esponente di spicco dell'omonima cosca di Guardavalle (Cz), alleata con il clan vallelonga di Serra S. Bruno (Vv), contrapposta al clan Gallace di Guardavalle. Il latitante era stato bersaglio di due tentati omicidi, uno avvenuto il 26 gennaio 2010 e l'altro il 14 giugno dello stesso anno, mentre era in compagnia di Salvatore Vallelonga, fratello del boss Damiano, ucciso nel 2009. Procopio fu salvato da un giubbotto antiproiettile mentre salvatre Vallelonga fu ucciso. Il latitante era stato raggiunto da un provvediemnto di fermo nell'ambito dell'operazione "Show Down" alla fine del 2011,poi la Procura di Catanzaro aveva emesso un'ordinanza di custodia in carcere per associazione per delinquere di stampo mafioso".
h 13:36 | "Possiamo contare su contributi notevoli dall'interno dei clan, perche' in questa parte della Calabria ho visto che le catture, specie se seguite dal regime del 41 bis, permettono di avere collaborazioni frequenti". Lo ha detto il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, commentando l'arresto del latitante Giuseppe Santo Procopio, 27 anni, arrestato dai carabinieri in provincia di Catanzaro. Il riferimento del procuratore e' legato al fatto che anche nelle dinamiche delle cosche del Soveratese, che hanno legami molto forti con quelle del vibonese e del reggino, risultano importanti le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. "Devo esprimere fiducia e apprezzamento nel lavoro di tutte le forze dell'ordine - ha aggiunto Lombardo - perche' in questo distretto possiamo esprimere una ragionevole fiducia sul lavoro svolto che ci fan ben sperare, come sta accadendo nella zona di Lamezia Terme". Per quanto riguarda la specificita' della zona di Soverato, Lombardo ha spiegato: "Su quest'area abbiamo bisogno di tempo, ma abbiamo aperto squarci che ci consentono di chiarire le dinamiche criminali e di ricostruire gli assetti e le articolazioni mafiose. Abbiamo chiari anche i singoli omicidi - ha proseguito il procuratore capo - in una zona che fino a qualche anno fa ci dava grandi preoccupazioni. Non abbiamo eliminato la 'ndrangheta, perche' c'e' un continuo mutamento dei personaggi, ma siamo sulla buona strada".