‘Ndrangheta: operazione Show Down, 42 indagati davanti al gup
Dieci richieste di giudizio abbreviato, due di patteggiamento, e venti indagati che proseguiranno la normale udienza preliminare. Si è concluso così, oggi, - informa l'Agi - l'avvio dell'udienza preliminare a carico di quarantadue persone coinvolte nell'operazione denominata "Show down", condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell'area ionica del Soveratese. Davanti al gup distrettuale, Assunta Maiore, il pubblico ministero Vincenzo Capomolla ha ribadito la propria richiesta di rinvio a giudizio per tutti, ma alcune persone hanno chiesto riti alternativi.
In particolare, hanno chiesto il giudizio abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo): Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, il brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe fornito ai componenti dell'associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi; Daniela Iozzo, 30 anni residente a Soverato; Bruno Procopio, 25 anni, residente a Davoli; P.A., 57 anni, detto "Mister" residente a Davoli; Patrick Vitale, 28 anni, residente a Satriano; Fancesco Vitale, 26 anni, residente a Satriano; Vincenzo Mirarchi, 46 anni, Davoli; Giuseppina Mirarchi, 45 anni, residente a Davoli; Pietro Danieli, 35 anni residente a Borgia; Giuseppe Santo Procopio, 27 anni, residente ad Isca. Hanno chiesto il patteggiamento (l'applicazione della pena con sconto di un terzo): Vittorio Sia, 21 anni, di Soverato, e Antonio Conca, 37 anni, residente a Soverato.
Sulle richieste il gup si pronuncerà alla prossima udienza del 18 gennaio. Per gli altri la normale udienza preliminare proseguirà il 14 gennaio con l'udienza stralcio per selezionare le intercettazioni ritenute utili e dunque da trascrivere. Si tratta di: Giuseppe Agresta, 30 anni residente a Satriano; Francesco Chiodo, 44 anni di Simeri Crichi; Pietro Cristofaro, 29 anni residente a Satriano; Sandrina Froiio, 46 anni di Davoli; Pasqualino Greco, 51 anni, residente a Davoli; Luca Iiritano, 30 anni, Catanzaro; Michele Lentini, 41 anni, residente a San Sostene; Vincenzo Liotta, 40 anni, residente a Davoli; Saverio Mirarchi, 58 anni, Isca sullo Jonio; Salvo Gregorio Mirarchi, 21 anni, residente a Montepaone Lido; Giovanni Nativo, 29 anni, di Cenadi; Salvatore Pannia, 46 anni, residente a Montepaone; Giuseppe Pileci, 40 anni, residente a Davoli; Cristian Giuseppe Pirelli, 30 anni, residente a Gagliato; Emanuel Procopio, 23 anni, residente a Davoli; Fiorito Procopio, 59 anni, residente a Davoli; Francesco Procopio, 23 anni, residente a Davoli; Laura Procopio, 30 anni, residente a San Sostene; Massimo Procopio, 42 anni, residente a Soverato; Giandomenico Ratta', 30 anni residente a Noverato; Davide Sestito, 34 anni residente a Pero (Mi); Alberto Sia, 28 anni, residente a Noverato; Mario Franco Sica, 58 anni, di Ciro' Marina (Kr); Teodoro Sinopoli, 48 anni, ex vicesindaco di Soverato; Emanuela Spadea, 32 anni, residente a Davoli; Lucia Tassone, 49 anni, residente a Noverato; Vincenzo Todaro, 30 anni, residente a Soverato; Maurizio Tripodi, 53 anni, residente a Noverato; Luigina Tripodi, 26 anni, residente a Soverato; Vito Tripodi, 24 anni, di Soverato; Andrea Vono, 22 anni, residente a Davoli.
L'operazione "Show down", la cui attivita'investigativa è stata avviata il 22 dicembre 2009 dopo la scomparsa di Giuseppe Todaro per un caso di "Lupara bianca", è stata portata a termine in due diverse tranche, una scattata all'alba del 15 dicembre 2011, per l'esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone, e una che risale al 10 maggio scorso, per la notifica di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre.
Le accuse complessivamente contestate, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, al sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere (per queste ultime accuse i relativi indagati sono stati citati direttamente al giudizio immediato davanti alla Corte d'assise di Catanzaro).
L'inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Noverato, a cui ha collaborato anche il Ros, ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall'altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011.