‘Ndrangheta: al via processo contro clan soveratese

Catanzaro Cronaca

È iniziato oggi il processo con rito immediato a carico di otto imputati dell'operazione "Show down", condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell'area ionica del Soveratese, nel quale però sono stati stralciati gli atti relativi alla contestazione dell'omicidio di Giuseppe Todaro. Gli avvocati delle due persone chiamate a rispondere dell'assassinio hanno avanzato un'eccezione di nullità del decreto che ha disposto il giudizio immediato davanti al collegio penale per quanto attiene alle accuse di omicidio e occultamento di cadavere, data l'incompetenza per materia.

E il tribunale, presieduto da Adriana Pezzo, ha accolto l'eccezione, rinviando gli atti alla Procura perché si rinnovi la richiesta di rinvio a giudizio relativamente ai soli capi d'accusa in questione, destinando la questione all'attenzione della Corte d'assise. I giudici hanno infine rinviato al 25 febbraio il processo immediato per gli otto imputati, che oltre a Lentini e Tripodi sono Fiorito Procopio, Alberto Sia, Antonio Gullà, Simone Borello, Pietro Cristofaro, Emanuele Procopio (gli altri avvocati impegnati sono Gregorio Viscomi, Domenico Grande Aracri, Luana Lacava e Francesco Catanzaro). Proprio la scomparsa di Giuseppe Todaro per un caso di "Lupara bianca", avvenuta il 22 dicembre 2009, ha dato il via all'attività investigativa culminata nell'operazione "Show down", portata a termine in due diverse tranche, una scattata all'alba del 15 dicembre 2011, per l'esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone, e una che risale al 10 maggio scorso, per la notifica di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre.

Le accuse complessivamente contestate, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, al sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere. L'inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, a cui ha collaborato anche il Ros, ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall'altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011.

Dopo le richiesta di giudizio della Dda, lo scorso 18 gennaio tre imputati hanno patteggiato la pena, e cioè Vittorio Sia, un anno di reclusione e 5.000 euro di multa; Antonio Conca, 10 mesi e 3.000 euro, e Francesco Paparo, 9 mesi e 3.000 euro. Hanno invece scelto il rito abbreviato: Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, il brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perchè, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe fornito ai componenti dell'associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi; Daniela Iozzo; Bruno Procopio; Pietro Aversa, detto "Mister"; Patrick Vitale; Fancesco Vitale; Vincenzo Mirarchi; Giuseppina Mirarchi; Pietro Danieli; Giuseppe Santo Procopio.

I riti alternativi avranno inizio il 4 febbraio, e proseguiranno l'11 febbraio ed il 29 marzo. Sono stati rinviati a giudizio, infine: Giuseppe Agresta, Francesco Chiodo, Sandrina Froiio, Pasqualino Greco, Luca Iiritano, Michele Lentini (anche immediato, Nicola Cantafora e Salvatore Staiano), Vincenzo Liotta, Saverio Mirarchi, Salvo Gregorio Mirarchi, Giovanni Nativo, Giuseppe Pileci, Cristian Giuseppe Pirelli, Emanuel Procopio, Fiorito Procopio (anche immediato, Domenico Grande Aracri e Staiano), Francesco Procopio, Laura Procopio, Massimo Procopio, Giandomenico Ratta', Davide Sestito, Mario Franco Sica, Teodoro Sinopoli, Emanuela Spadea, Lucia Tassone, Luigina Tripodi, Vito Tripodi, Andrea Vono, nonché gli stessi Lentini, Procopio, Sia e Maurizio Tripodi (per specifici capi d'imputazione) per i quali è in corso anche il giudizio immediato. Il processo per tutti avrà inizio il 13 marzo. Nelle varie sedi la Provincia di Catanzaro si è costituita parte civile.(AGI)

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