Truffa ai danni dell’INPS, tre arresti a Reggio Calabria

Reggio Calabria Cronaca

Il Compartimento di Polizia Postale di Reggio Calabria, nella giornata odierna, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari ha tratto in arresto tre persone responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata al falso ed alla truffa ai danni dell’INPS di Reggio Calabria. Si tratta di Natalizia Critelli, 47 anni, ex dipendente dell’istituto già tratta in arresto il 22 febbraio scorso, Maria Isola, 27 anni, responsabile di un patronato e Arcangelo Lucisano 51enne bidello scolastico. La misura cautelare emessa condensa in sé gli sviluppi dell’attività svolta dalla Sezione Investigativa del Compartimento, ed è successiva all’arresto della predetta dipendente INPS di Reggio Calabria, già indagata del reato di frode informatica, la quale abusando della sua qualità di operatore di sistema aveva inserito false note di accredito di somme in favore dell’INPS, creando in tal modo un’apparente provvista idonea ad occultare sotto il profilo contabile una serie di operazioni fraudolente volte a stornare ingenti somme di denaro, configurate quali “rimborsi”, dell’ordine di circa 10.000 euro, ciascuna a favore di soggetti ad essa collegati e determinando un danno di rilevante gravità all’ Istituto quantificato, allo stato, in circa €300.000.

L’attività investigativa svolta dalla Polizia Postale di Reggio Calabria ha consentito di svelare uno scenario molto più ampio e di gravità superiore rispetto a quanto presupposto nella fase iniziale in cui si delineava una vera e propria organizzazione criminale dedita al reclutamento di soggetti che, sfruttando le proprie posizioni lavorative e dietro compenso di piccole somme, permettevano ai sodali di venire in possesso di denaro illecitamente sottratto all’INPS. Nel corso della medesima operazione si è, altresì, proceduto al sequestro preventivo degli uffici di un patronato CAF di Reggio Calabria, che rappresentava un costante punto di riferimento per gli associati ed aveva la funzione di contattare e successivamente “reclutare” complici. A seguito delle perquisizioni effettuate è stata sequestrata una somma pari a circa €4500 nonché della documentazione ritenuta utile per ulteriori sviluppi investigativi.