Sabato 29 ottobre presidio a Lamezia per il no sociale alla riforma costituzionale
"Il 4 dicembre saremo chiamati al voto per esprimere il nostro parere sulla riforma costituzionale varata dal Governo Renzi. Da qualche mese infatti la macchina del consenso del Pd e dei suoi accoliti si è attivata per indirizzare la cittadinanza a votare SI al prossimo referendum costituzionale". E' quanto scrivono #CèChiDiceNO #cacciamoRenzi #cacciamoilPD.
"Dietro ad una fantomatica riforma utile, secondo Renzi - continua la nota - allo snellimento delle istituzioni e ad abbattere i costi della politica, nella realtà si cela l’obiettivo di dare un colpo decisivo alla già malmessa democrazia del nostro Paese, eliminando quei pochi diritti e garanzie rappresentati dalla Costituzione, per assicurarsi più potere decisionale e rendere innocua la volontà del popolo e delle comunità locali che oggi rappresentano un “intralcio” all’operato del premier. Infatti, il combinato tra controriforma costituzionale e provvedimenti come il jobs act, la buona scuola, lo sblocca italia, le grandi opere inutili come il ponte sullo stretto ed il tav, i tagli alla sanità, la legge madia sulle privatizzazioni dei servizi pubblici, le missioni di guerra spacciate per missioni di pace, la riforma lupi sulla casa, il rinvio della tanto attesa riforma su giustizia e processo penale, nasce proprio con l’idea di restringere gli spazi di partecipazione e conflitto in termini funzionali ad affermare le scelte di carattere neoliberista e classista che contraddistinguono l’attuale governo".
"Tutti atti governativi che - proseguono - sono sfregi viventi alla Costituzione. Così come lo sono la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio decisa in ossequio ai diktat dell’UE, l’abolizione dell’art. 18 o la presenza nelle nostre città della violenza fascista di Casapound. Votare SI significherebbe quindi mantenere lo stato di cose presenti. Stare dalla parte di chi, in una manciata di anni e con il ritornello della rottamazione, ha di fatto continuato la vecchia politica perseguendo un’unica grande riforma: impoverirci e rubarci il futuro attraverso il “favoloso mondo” del precariato permanente. Votare SI significherebbe stare dalla parte di chi, con l’alibi della crisi e la trappola artificialmente costruita del debito pubblico, sta cercando di portare a termine la spoliazione delle comunità locali, mercificando i beni comuni, privatizzando i servizi pubblici, attaccando i diritti del mondo del lavoro e smantellando le ultime briciole di welfare sociale".
"Ecco quindi emergere con forza la necessità di dire no. Dire NO - continua la nota - significa dire NO a Renzi, dunque NO all'Europa, al governo della crisi, dell’austerity e dei banchieri. Questo NO ha quindi un nemico principale, Renzi e tutto quello che rappresenta. È un NO che ha come effetto lo sconvolgimento del quadro attuale. Chi se ne preoccupa e preferisce la stabilità sta dalla parte dei governanti e della casta, di chi ogni giorno si arricchisce sul nostro impoverimento. Votare no il 4 dicembre è la prima ed importante tappa per fare male a questo governo ed alle sue istituzioni. Nel contempo però occorre prepararsi per il dopo, perché il referendum è solo uno strumento, non l’obiettivo. Fin da ora dobbiamo prepararci a costruire degli spazi territoriali che, dopo la spallata del no, caccino definitivamente via Renzi e la sua cricca. La sfida è grande, l'occasione è importante: c'è chi dice no, ora portiamoli in piazza! Sabato 29 ottobre alle 17,30 Corso Nicotera (area pedonale) a Lamezia terme".