Eccezionale avvistamento di cicogne nere in Sila

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Nei giorni scorsi, due individui di Cicogna nera (Ciconia nigra), un adulto e un giovane, hanno sorvolato i cieli della Sila cosentina, sostando in un’area umida presente nello stesso comprensorio. L’eccezionale avvistamento è stato documentato da Gianluca Congi, noto appassionato di ornitologia, che ha segnalato l’evento (in questo periodo in Italia sono indicati sei avvistamenti, di cui due in Piemonte, uno in Lombardia e due in Sicilia, più naturalmente quello calabrese registrato sulla Sila).

Si tratta di un uccello rarissimo in tutta Europa, ancor più in Italia, dove è certamente in serio pericolo di estinzione. Secondo recenti dati, la popolazione nidificante italiana nota, sarebbe di una decina di coppie, distribuite nel Piemonte (nel 1994 ritornata a riprodursi per la prima volta dopo l’estinzione dal nostro Paese) e con altre pochissime coppie, pur se in molti casi riprodotte a fasi alterne, nelle regioni meridionali a sud del Lazio, passando dalla Campania e dalla Puglia, con la Basilicata come regione più promettente e con più coppie. In Calabria, nel 1997 fu accertato il primo caso di nidificazione e, soltanto in epoca recente si è nuovamente riprodotta, quindi con una sola coppia in questo momento, da considerare certa. Si tratta di una specie particolarmente protetta dalla normativa nazionale, da numerose Direttive comunitarie e da Convenzioni internazionali ratificate anche dal nostro Paese.

Il volatile è di dimensioni notevoli, può raggiungere i 2 metri di apertura alare e un peso di oltre 3 chilogrammi. Caratteristiche sono le lunghe zampe che, assieme al becco e al contorno degli occhi, sono di colore rosso; il piumaggio è nero con riflessi verde metallico - porpora, le parti ventrali sono bianche; meno vistosa e più uniforme è la colorazione dei giovani, che si presentano nero-verdastri opachi nelle parti superiori con ventre chiaro, becco e zampe verde-grigio. La Cicogna nera è una specie, come detto, estrematamene rara non solo sul territorio continentale ma anche e soprattutto su quello nazionale. Per molti individui, la nostra penisola rappresenta solo un luogo di passaggio per raggiungere i quartieri di svernamento, ma una presenza sempre più consistente d’individui svernanti si sta facendo avanti, un segnale certamente positivo e di buon auspicio per un prossimo futuro.

L’ultimo avvistamento noto per la Sila fu a marzo del 2014, segnato oltretutto da un gravissimo fatto, la Polizia Provinciale recuperò il cadavere di una maestosa Cicogna nera adulta, a oltre 1400 metri di quota tra la neve, col forte sospetto di un gravissimo atto di bracconaggio. In quello stesso anno, si registrò comunque uno degli avvistamenti noti più importanti, sempre per opera di Gianluca Congi, che documentò il passaggio di ben 12 cicogne nere dal Parco Nazionale della Sila.