Inaugurato a Girifalco il Centro d’accoglienza “L’Approdo”
La storia non si ferma. Dice il Prefetto, Luisa Latella. Una bella pagina è stata scritta a Girifalco, rilancia Monsignor Vincenzo Bertolone. Una pagina di civiltà, sottolinea padre Piero Puglisi. Di storia, incalza il presidente Enzo Bruno. Ora bisogna trovare altre "Girifalco" per coltivare l'accoglienza, evidenzia Giovanni Manoccio, Delegato all'immigrazione per la Regione. Un cammino che si è cibato di dialettica ma che ha reso onore alla tradizione dell'accoglienza insita nei girifalcesi, conclude il giornalista Ugo Floro. Sono stati questi gli ingredienti principali della cerimonia d'inaugurazione del Centro d'accoglienza "L'Approdo". Presieduta dal sindaco Pietrantonio Cristofaro, entusiasta per la riuscita, la manifestazione si è sviluppata in due momenti: il dibattito nella sala consiliare e la benedizione con il taglio del nastro nei locali dello Sprar. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto, Luisa Latella, l'arcivescovo Vincenzo Bertolone, padre Piero Puglisi Presidente Fondazione Città Solidale, il presidente della Provincia Enzo Bruno e Giovanni Manoccio Delegato all'Immigrazione per la Regione. Presenti gli amministratori comunali di Girifalco, il capogruppo dei Cittadini Liberi e Attivi Luigi Stranieri, il consigliere dei Democratici per Girifalco Teresa Signorello, sindaci e amministratori dei paesi vicini (tra gli altri Borgia, Olivadi e Vallefiorita), il capitano della Compagnia dei Carabinieri Alessio Amici, altri esponenti dell’Arma, i dirigenti scolastici, il baby sindaco Davide Scicchitano, i vertici del Gal Renato Puntieri e Carolina Scicchitano, il sindaco di Cerzeto, la Prociv, l'Avis, le società sportive, molte altre associazioni locali, gli operatori e gli ospiti dello Sprar, il parroco di Girifalco don Orazio Galati e don Ferdinando Fodaro.
I lavori, moderati dal giornalista Ugo Floro, sono iniziati con i saluti del sindaco che, dopo aver rivolto un commosso pensiero alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto, ha ripercorso le fasi salienti dell'iter che ha portato alla costituzione dello Sprar. Il primo cittadino ha, altresì, ringraziato gli ospiti presenti ribadendo l'antica e consolidata tradizione d'accoglienza della Comunità girifalcese. È entrato nel merito delle attività del Centro, padre Piero Puglisi che, riprendendo il messaggio di Papa Francesco, ha parlato del vero senso dell’accoglienza definita come “la dimensione intorno alla quale si gioca la nostra condizione di essere umano”. “Girifalco rende la nostra provincia più avanzata”, ha sottolineato il presidente Bruno.
Ha, invece, raccontato l’esperienza di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, che, da sindaco, si è distinto per la propria conoscenza del mondo dell’immigrazione, facendo del proprio paese un laboratorio di accoglienza e integrazione. Il delegato della Regione ha stigmatizzato il fenomeno della geopolitica della paura, parlando, invece, di progetti di economia sociale.
Ai progetti Sprar e ai processi di integrazione ad essi legati ha fatto riferimento il prefetto, Luisa Latella. “Ci sono tante possibilità di finanziamento a favore di questo fenomeno. Ci sono ben due linee di finanziamento sui Pon – ha sottolineato. Ancora oggi partire è andare altrove per lavorare. Ancora oggi i nostri figli partono, forse in condizioni diverse rispetto a quelle di una volta. Ma è, comunque, un partire. Un lasciare la terra, la famiglia e gli affetti. E’ un depauperare la nostra terra perché i giovani che partono si portano con loro tutto il bagaglio delle esperienze, dei valori e della cultura che hanno. Se noi riusciamo a superare tutto questo con nuove forme di integrazione, riusciremo ad arricchire la nostra terra. Noi sappiamo cosa vuol dire emigrare. Per cui sappiamo anche cosa vuol dire accogliere. Ringrazio il Comune di Girifalco per questo sforzo che ha fatto e vi auguro un cammino sempre più agevole. Noi siamo sempre a disposizione per darvi il sostegno necessario. Anche negli errori perché si può sbagliare in questi percorsi. Siamo tutti umani. Ma dobbiamo cercare di lavorare tutti insieme. Fermarci all’errore vuol dire avere una visione limitata del fenomeno. L’importante è riuscire a fare rete perché la storia non si ferma”.
“Perché l’esistenza sia felice è necessario sapere tenere insieme, armonizzare realtà diverse. Non provarci significherebbe rinunciare all’amore. Girifalco non ci ha rinunciato. E per questo merita il nostro plauso” – ha affermato Monsignor Vincenzo Bertolone.
Subito dopo il dibattito, gli ospiti si sono spostati nei locali che ospitano il Centro d’Accoglienza. Dopo il taglio del nastro, hanno, quindi, visitato la struttura ed, insieme a operatori e ospiti, festeggiato l’“Approdo”.