Cittanova, Leo Club e Rotaract di Palmi insieme per un incontro
Sabato 5 novembre alle 16:30, presso il Polo solidale della legalità di Cittanova, si è tenuto il convegno organizzato dal Leo Club di Palmi, in collaborazione col Rotaract cittadino, dal titolo “Dal reato al processo. Il delitto come caso mediatico.” Grande affluenza e gradimento per il convegno, che ha visto come moderatore il past president del Rotary Club di Palmi, Antonio Castellano. Molti gli avvocati presenti all’evento, riconosciuto dal consiglio dell’ordine degli avvocati di Palmi come valido per il rilascio di tre crediti formativi. Ad introdurre il convegno, il sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, che ha ringraziato i singoli relatori presenti e le due associazioni di servizio, Leo Club e Rotaract, che hanno supportato l’iniziativa col patrocinio della Camera Penale di Palmi.
A seguire, l’importantissimo intervento del Presidente del Lions Club di Palmi, Armando Veneto, che dopo aver ringraziato le autorità presenti ha esposto la differenza di fondo tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, una differenza che passa anche dalla cultura: da noi, per esempio, sono molto popolari le serie TV di stampo poliziesco che fanno dell’investigazione la loro tematica principale. Per Veneto, il processo si arresta al momento del fatto, continua però col gossip, divulgandosi in vari programmi televisivi e facendo audience anche per mesi, come avviene qui in Italia. Il processo non può fermarsi, come in sostanza stabilisce l’articolo 54 della Costituzione; il processo penale è un occasione per confrontarsi, un conflitto tra uomini per trovare la verità, senza dialogo non si può ottenere nulla. Il potere però, ormai ha vinto.
Successivamente, i saluti della delegata del Presidente Rotary, Giovanna Zampogna, che si è collegata ai diversi casi mediatici, da Garlasco al caso di Meredith Kercher a Perugia. Il presidente del Leo Club di Palmi, Simona Monteleone, ha sottolineato l’importanza del tema sul quale il convegno si è incentrato, sottolineando ulteriormente i casi già precedentemente citati dalla delegata del Rotary Club. Il presidente del Leo Club ha poi portato i complimenti per l’interessante iniziativa ed un augurio per l’ottima riuscita della stessa da parte del Past Governatore del Distretto Leo 108 Ya (Campania, Basilicata e Calabria), Antonio Fuscaldo.
Angela Panzera, giornalista, introduce il suo intervento affermando che “la legge è uguale per tutti ma anche la stampa”. Si ricollega alla sentenza Decalogo dell’84: ogni fatto deve essere necessariamente vero, e durante l’intervento espone alcune foto che nel corso degli anni hanno attirato innumerevoli polemiche, come ad esempio quella di Erika e Omar (il quotidiano che la pubblicò fu condannato in quanto si trattava della foto di due minorenni, tra l’altro prima che si scoprisse che fossero stati loro a commettere gli omicidi).
Molto tecnico e dettagliato è stato l’intervento di Antonio Antonuccio, criminologo, che ha descritto questa figura nelle sue molteplici sfaccettature (psico-sociologica, medico-psichiatrica, etc.), ribadendo che trattasi di una professione non regolamentata in Italia. Antonuccio si è soffermato anche sulla differenza abissale tra gli omicidi “intrafamiliari”, commessi appunto in contesti familiari e caratterizzati dalla presenza di diverse tracce, e quelli della criminalità organizzata, commessi da killer professionisti, che di tracce invece ne lasciano pochissime e hanno l’enorme vantaggio di essere protetti e celati dall’omertà. Altrettanto tecnico e caratteristico è stato l’intervento dell’avvocato Renato Vigna, che è andato ad esporre la natura del procedimento penale, l’iter che porta ai processi penali, e questioni molto importanti come la valutazione sulla colpevolezza o innocenza di altri individui, il tutto ormai interfacciato – in un mondo moderno – ai media, ai processi televisivi, e alle influenze dei processi televisivi e giornalistici nei confronti di quelli reali, e al rischio costante di contaminazione da parte dei media. Per il sostituto procuratore Rocco Cosentino, che ha partecipato con un intervento meta-giuridico, è importante saper utilizzare le parole in tutti i piani, da quello sociale a quello giuridico, al piano giornalistico, etc. Le parole sono un mezzo utilizzato dal potere per accrescere il potere stesso che un soggetto già possiede. Due sono le regole: non usare parole inutili e dire sempre la verità.
A concludere gli interventi, il Generale dei Carabinieri Luciano Garofalo, il quale ha articolato il suo evento sulla non esistenza del “delitto perfetto”, in quanto le tracce lasciate da chi commette omicidi possono essere rilevate dalla scientifica e dai moderni strumenti tecnologici.