Vertenza Polizia municipale: fallisce la conciliazione, scatta la protesta

Reggio Calabria Attualità

A seguito dello stato di agitazione proclamato da Cisl Fp, Diccap/Sulpm, Sul, Csa-Ral e le Rsu del Comune di Reggio Calabria, e su mandato degli operatori della Polizia Municipale nel corso di una regolare assemblea, il 7 novembre scorso, presso la Prefettura, si è esperito un tentativo di conciliazione a cui hanno partecipato, oltre alle Sigle, il Vice Sindaco Saverio Anghelone e il Dirigente pro-tempore del Settore Polizia Municipale Carmelo Nucera.

Alla presenza del Capo di Gabinetto dell’Ufficio di Governo, i Segretari Generali dei sindacati e le RSU hanno rappresentato le gravi problematiche verificatesi, negli ultimi mesi, a danno degli operatori della municipale. Problemi che, a detta dei sindacati, non si sarebbero ancora esauriti: è di pochi giorni fa, infatti, la notizia della sospensione dal servizio a tempo indeterminato di un ufficiale che avrebbe sostituito un collega in ferie, nonostante l’autorizzazione dello stesso Dirigente. La sospensione è prodromica, alla luce della “riforma Madia”, ad un possibile licenziamento.

Sarebbero stati poi avviati e quasi conclusi oltre 50 procedimenti disciplinari “per motivazioni spesso insussistenti” sostengono le Sigle spiegando che le motivazioni vanno “dall’assenza dell’indicazione dell’orario nel certificato medico alla richiesta di godimento di diritti potestativi, come i congedi parentali e i permessi-distacchi sindacali”.

“Si persevera sull’uso illegittimo dell’istituto del lavoro straordinario, che – aggiungono le Sigle - sta depauperando ulteriormente le casse comunali, facendo venir meno la possibilità di erogare servizi necessari ai cittadini. Sono stati sanzionati i lavoratori che, legittimamente, si sono rifiutati di svolgere l’attività lavorativa in regime di straordinario in assenza dei presupposti previsti dalla normativa contrattuale, addirittura sospendendoli dal servizio. Altrettanto gravi sono le numerose ripetizioni di indebito effettuate sugli stipendi degli operatori, sempre per la mancanza dell’orario nelle certificazioni mediche”.

Al tavolo di conciliazione in Prefettura, questi fatti sono stati argomentati; inoltre, le Organizzazioni Sindacali e le RSU hanno stigmatizzato l’azione definita “vessatoria” che sarebbe stata attuata “dal Dirigente nei confronti degli agenti della polizia municipale. Ogni giorno – spiegano i sindacati - circa 100 agenti operano sulle strade cittadine offrendo alla cittadinanza un necessario presidio di legalità, finalizzato a contrastare gli atti illeciti che tanto danno arrecano al benessere sociale. Come si può pensare che possano operare con serenità sapendo che, in qualsiasi momento, potrebbero essere vittime di un ulteriore irragionevole ed imprevedibile azione disciplinare o addirittura destinatari di sanzioni, spesso frutto di alchimie giuridiche ermeneutiche”.

“A questo punto – sbottano le Oo.Ss. e le Rsu - bisogna dirlo con chiarezza, il silenzio dell’Amministrazione Comunale e le risposte molto evasive fornite al Tavolo di conciliazione, rispetto alle numerose legittime richieste avanzate dalle OO.SS. e dalle RSU denota l’incapacità di trovare una soluzione alle gravissime difficoltà che sta attraversando il Corpo. È giusto ricordare, infatti, che – proseguono - prima di proclamare lo stato di agitazione, con coscienza e senso di responsabilità, seguendo un modello di relazioni sindacali impostato sul dialogo, si è cercato di avere risposte dal Primo Cittadino”.

Al Sindaco è stato chiesto, prioritariamente, di dotare “una volta per tutte” il Corpo della Polizia Municipale di un Comandante, munito dei titoli prescritti, “senza ricorrere ad affidamenti di incarichi transitori e talvolta illegittimi, quali le nomine di Dirigenti Amministrativi, o peggio ancora, creando figure di coordinamento affidando tali funzioni a chi i titoli non li ha proprio (personale di categoria D), censurate dalla stessa Corte Costituzionale che si è espressa in modo netto e deciso sull’incostituzionalità di tale procedura”.

“Negli ultimi tempi, purtroppo, è stato un continuo avvicendamento di Dirigenti Amministrativi” ribadiscono le Sigle aggiungendo che “Le attuali scelte organizzative hanno inciso negativamente sull’operatività degli Agenti, a danno dell’intera cittadinanza, creando una profonda spaccatura all’interno del Comando di Polizia Municipale, che, alla luce dell’esito negativo del tavolo di conciliazione, appare insanabile”.

“Tra l’altro - aggiungono - l’Amministrazione non intende neanche affrontare il problema sollevato sull’opportunità della scelta di nominare l’attuale Dirigente della Polizia Municipale e sulla compatibilità con la normativa in materia di anticorruzione, visto che lo stesso risulterebbe rinviato a giudizio (notizia pubblicata a mezzo stampa e non smentita dall’interessato)., nonché sull’eccesso di delega concretizzato dallo stesso che, contravvenendo al limite conferito al suo mandato con Decreto del Sindaco, che gli assegna funzioni esclusivamente amministrative lasciando ai vari responsabili di Servizio le funzioni tipiche di Polizia Locale, entra nel merito dell’attività operativa del Corpo di Polizia Municipale, frustrando invece la professionalità e le capacità degli addetti al lavoro”.

Sindacati e Rsu annunciano dunque che programmeranno, nei prossimi giorni, iniziative di lotta e protesta sempre più dure, “con l’obiettivo di rendere ancora più incisiva l’azione sindacale avviata nel pieno rispetto della vigente normativa, a difesa della dignità dei lavoratori e del prestigio del Corpo di Polizia Municipale di Reggio Calabria”.