Anni di violenze tra le mura domestiche, picchia anche il figlio disabile: allontanato da casa

Crotone Cronaca

Una serie di violenze fisiche e psicologiche, consumate per anni, tra le mura domestiche. In un caso, ultimo solo in ordine di tempo ed avvenuto giusto nel settembre scorso, scoppia una lite tra due coniugi ed il marito tenta di colpire la moglie addirittura con un coltello da cucina; solo grazie all’intervento di uno dei figli minorenni, che è riuscito ad avventarsi sul padre strappandogli la lama, si è forse evitato il peggio.


A questo punto la donna è al limite: trova il coraggio e decide di chiedere aiuto alla polizia che ieri ha eseguito a carico dell’uomo - del crotonese e le cui generalità e residenza non sono state rese note per tutelare proprio i figli minori - la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati abitualmente dalle persone offese; misura emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo.

Agli agenti della mobile, che hanno indagato sul caso, la vittima e i figli hanno raccontato uno spaccato di vita familiare cadenzato dalle continue angherie dell’uomo, principalmente nei confronti della moglie verso la quale, molte volte e anche alla presenza dei ragazzi, si sarebbe rivolto con frasi e appellativi umilianti, degradanti, offensivi della sua dignità sia di donna che di madre, soprattutto quando la stessa o qualcuno dei familiari osava contraddirlo.

Spesso l’uomo, in preda all’ira, non sarebbe riuscito a contenere la sua aggressività neanche nei confronti del figlio che è affetto da gravi disabilità: in una circostanza e per una semplice disubbidienza l’avrebbe addirittura colpito con un violento schiaffo al volto tanto da procurargli la rottura del timpano.

Diversi sono stati gli interventi della Volante presso l’abitazione della famiglia, proprio a causa delle liti tra i coniugi e scaturite sempre per motivi banali, culminate, in tutte le occasioni, in atti di violenze fisiche ai danni della donna che, nella maggior parte dei casi, era costretta a dover ricorrere alla cure in ospedale.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno così permesso di verificare quanto raccontato dalla moglie e di raccogliere in capo all’uomo dei gravi indizi di colpevolezza tali da consentire al Pubblico Ministero titolare dell’indagine, il sostituto Alessandro Riello, di avanzare la richiesta della misura cautelare.