Agenzia portuali. Raffa: preoccupati, Governo faccia chiarezza
Si spera in un nuovo provvedimento per l'istituzione dell'Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale dopo la bocciatura, avvenuta ieri in commissione Bilancio, dell'emendamento presentato dal governo ocn il quale si introduceva lo strumento che consentirebbe di riassorbire la manodopera in eccesso nei porti.
Il beneficio interesserà nel primo anno di applicazione 900 lavoratori portuali (Gioia Tauro e Taranto) per una spesa massima per il primo anno pari a 18.144.000 di euro. Negli anni successivi l'indennità' sarà attribuita solo ai lavoratori che non abbiano trovato adeguata collocazione, stimabili in circa 700 nel 2018, per una spesa massima pari a 14,1 milioni di euro, e stimabili in circa 400 nel 2019, per una sepsa massima pari a 8 milioni di euro. Le Regioni, infine, potranno cofinanziare i piani di formazione e o di riqualificazione del personale che dovessero rendersi necessari
"E' motivo di grande preoccupazione la notizia rimbalzata nelle ultime ore da Roma circa una possibile impasse nell'iter parlamentare che dovrebbe portare all'istituzione dell'Agenzia per il lavoro portuale a Gioia Tauro. Si tratta di una partita estremamente importante per la tenuta dei livelli occupazionali del territorio reggino e ci auguriamo che quanto sta emergendo sia solo un problema di natura meramente tecnico e procedurale e non già politico: se così fosse, infatti, ci troveremmo di fronte a una responsabilità politica gravissima"ha detto intanto il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.
"Non vogliamo fare alcun allarmismo - prosegue Raffa - specie in questa fase così delicata, in cui si sta cercando di riscrivere il destino di tantissimi lavoratori e delle loro famiglie, ma riteniamo che su questa vicenda non siano consentiti passi falsi o balbettii di nessun tipo. Gioia Tauro è il fulcro della più ampia e articolata strategia di rilancio e ripartenza della provincia di Reggio, della Calabria e dell'intero Mezzogiorno. I numerosi errori commessi in passato e l'imperversare della crisi economica mondiale, hanno impedito al porto e a tutta l'area industriale di decollare e quindi di incidere positivamente sull'economia e sull'occupazione del territorio".
"Oggi - sottolinea Raffa - siamo di fronte ad un bivio e il tempo concesso per intraprendere la via giusta è pochissimo. Da una parte il baratro e il definitivo affossamento di un intero territorio, dall'altro la possibilità di creare nuove condizioni di sviluppo. L'Agenzia per il lavoro portuale è il primo tassello di quest'ultima opzione e per questo riteniamo che il governo centrale debba, da subito, fornire una spiegazione chiara e netta su quanto sta avvenendo in sede legislativa".