Cgil: “Il porto di Gioia Tauro non deve pagare lo scontro tra Raffa e Scopelliti”
Riceviamo da Andrea Montagni, Cgil Nazionale - Dipartimento Politiche del Mezzogiorno, e Antonino Calogero, Segr.Gen Cgil- Piana di Gioia Tauro:
"Non ci rassegniamo ad accettare che la riunione del 24 al ministero dello sviluppo economico su Gioia Tauro sia servita solo a sancire la presenza di uno scontro istituzionale tra la Regione Calabria, guidata da Scopelliti e la Provincia di Reggio Calabria , guidata da Raffa ; se così fosse sarebbe riduttivo e umiliante per il futuro del porto e per le sorti di chi ci lavora.
La sola idea che le lotte di posizionamento interno, negli schieramenti politici, passino sulle spalle dei lavoratori ci fa rabbrividire; infatti, speriamo che questa sia solo la lettura mediatica data alla riunione.
Nel merito pensiamo che, se pur sia emerso che il contratto d’area per mancanza di risorse non sarà più facilmente riproponibile, la riunione sia stata, in ogni caso, un utile momento di confronto. Si è trattato di un significativo approfondimento rispetto all’utilizzo degli strumenti di programmazione e dei finanziamenti, necessari alla competitività del porto e della logistica.
Un incontro che ha messo al centro la necessità di attivare un monitoraggio costante sugli stati di avanzamento degli interventi già programmati e finanziati ; un attenzione particolare si è riservata all’Accordo di Programma Quadro che, come già da tempo la Cgil mette in evidenza, da oltre un anno dalla firma non ha prodotto nessuna ricaduta. Questo non è un caso perché l’Apq, a differenza dei patti territoriali e dei contratti d’area che prevedevano cabine di regia territoriale con il protagonismo delle istituzioni locali e le parti sociali, esclude il confronto con il partenariato sociale, riduce il controllo e la verifica dei tempi di attuazione. La stessa provincia ha lamentato di sentirsi esclusa dalla conoscenza dell‘iter dell’Apq.
E’ stato nel prendere atto di queste difficoltà, unite ad una condizione di crisi diffusa in tutti i settori, che l’unità di crisi del Ministero ha deciso di attivare un monitoraggio aggiornando la riunione tra 15 gg .
Pensiamo pertanto, che sbaglia chi ha ritenuto questo incontro inutile. Vorremmo piuttosto che, la Regione Calabria sul futuro del Porto di Gioia Tauro, non getti la spugna.
E’ giunto il momento di compiere scelte strategiche e pretendere dal governo risultati.
Cosa aspetta la Regione Calabria a chiedere che, alla luce della bocciatura definitiva del Ponte, si disimpegno le risorse comunitarie disponibili in favore dello sviluppo logistico di Gioia Tauro."
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