Sviluppo del crotonese, Pugliese (Cciaa): ci vuole un programma unitario
“In questi giorni è elevata l’attenzione per una grande criticità del nostro territorio quale la sopravvivenza dell’aeroporto. Tuttavia è importante che tale problematica venga collocata all’interno di una più ampia programmazione incentrata sulle strategie di sviluppo della provincia di Crotone”.
La richiesta parte dal presidente della Camera di commercio di Crotone, Alfio Pugliese, che vuole ricordare la necessità di tracciare un’ampia discussione sullo sviluppo del territorio, che affronti in maniera sistematica tutte le problematiche coinvolgendo sinergicamente tutti gli attori pubblici e privati impegnati.
Per Pugliese è indispensabile parlare di aeroporto ma, afferma, “bisogna farlo contestualmente alle tematiche della bonifica, della valorizzazione della riserva marina, della promozione turistica e agroalimentare. I dati promettenti sul numero dei passeggeri registrati in quest’ultimo periodo - spiega - rappresentano solo una percentuale di quelli ben più cospicui che potrebbero essere ottenuti inquadrando l’infrastruttura aeroportuale in una strategia più ampia che comprenda lo sviluppo dei settori chiave dell’economia e l’intermodalità delle infrastrutture. In breve, è necessaria ideare una politica industriale con l’obiettivo chiaro e univoco del rilancio della provincia di Crotone”.
“Spesso – ribadisce il numero uno dell’ente camerale - si tende ad affrontare le problematiche solo quando queste sono ormai critiche e, talvolta, quello rappresenta un punto di non ritorno”. Per Pugliese, quindi, è necessario spostare l’attenzione dalle contingenze ad un’ottica di medio-lungo termine che abbia impatti sostenibili e consistenti sul sistema socioeconomico.
“Dai dati discussi in occasione della presentazione dell’Osservatorio Economico Provinciale Polos 2016, elaborato dall’Ente camerale – prosegue il presidente della Cciaa - è emerso che numerosi settori sono già pronti ad essere consolidati e valorizzati e, al contempo, che alcuni ambiti di attività sono promettenti ma necessitano di azioni di sviluppo al fine di poter esprimere tutto il loro potenziale. Se si ragiona in termini di valore aggiunto, si rileva un contributo significativo dell’economia del mare alla ricchezza prodotta nella nostra provincia: dagli ultimi dati disponibili, riferiti al 2015, si registra un’incidenza del 4,7% del settore sul complesso del valore aggiunto prodotto nell’anno, ossia circa 116milioni e 900mila euro, dalle diverse componenti dell’economia del mare (dal settore ricettivo a quello della cantieristica dalla filiera ittica alla movimentazione). Tale dato è superiore sia a quello regionale (3,9%) che nazionale (2,9%), attestando che tutta l’attività di promozione della risorsa mare è ben indirizzata sta dando i suoi frutti”.
“Contestualmente – continua - si rileva che il settore culturale, su cui Crotone ha le carte in regola per puntare con finalità turistiche, è ancora sottodimensionato: con un valore pari a circa 75milioni e 400mila euro, incide solo per il 3,1% sul valore aggiunto provinciale, percentuale lievemente inferiore al dato regionale (3,5%) e nettamente inferiore a quello nazionale (5,4%), Si potrebbe fare certamente di più per valorizzare un patrimonio artistico-culturale di tutto pregio che, ad oggi, contribuisce solo con 3 milioni di euro alla ricchezza della provincia”.
Pugliese fa notare poi che anche dalla demografia delle imprese giungono delle informazioni molto importanti per poter indirizzare le politiche del territorio: la provincia di Crotone fa rilevare un tasso di vitalità (6,9%) superiore sia alla media regionale (6,3%) che a quella nazionale (6,2%) e un tasso di mortalità (5,3%) inferiore a quello nazionale (5,4%). In particolare tra i settori che presentano un bilancio positivo vi è quello dell’agricoltura, silvicoltura e pesca che ha un peso consistente sul totale delle imprese (pari al 26,8%, nettamente superiore rispetto sia al valore regionale, 16,9%, che a quello nazionale, 12,5%) e che ha manifestato una grande vitalità, registrando un tasso di sviluppo del 2,52%, dato superiore sia al valore regionale (0,8%) che nazionale (-1,1%)”.
Anche con riferimento al settore turistico ricettivo, per il presidente della Camera di Commercio si deve insistere con maggiore unità di intenti: dal confronto regionale emerge che solo l’8% delle imprese turistiche della regione è situata in provincia di Crotone. Con riferimento alle sole strutture ricettive la percentuale cala ulteriormente: Crotone, con un totale di 155 esercizi, rappresenta il 5,3% dell’offerta regionale.
Tuttavia, il numero degli arrivi è in crescita così come quello delle presenze: ciò è dovuto soprattutto al flusso turistico dall’estero (+34% arrivi e +41,5%), segno che non solo arrivano più stranieri sul territorio ma soggiornano anche per periodi più lunghi rispetto al passato, attestando le buone potenzialità del territorio ad allargare il proprio mercato di riferimento.
In conclusione, Pugliese sottolinea che le istituzioni, a partire da Regione e Comuni, nonché gli altri attori impegnati nello sviluppo, dovrebbero costituire un tavolo per programmare gli investimenti in maniera coerente e sistematica, concentrandoli su queste tematiche.
La Camera di commercio di Crotone, che rappresenta il mondo imprenditoriale, ossia il motore di sviluppo della provincia si dice disponibile a collaborare con le altre istituzioni per tracciare “una politica industriale seria e congruente con le peculiarità del territorio”.