Cciaa: a Crotone calano le aziende, la crescita e sotto lo zero e si ha paura di fare impresa
Calano le imprese nel crotonese con una diminuzione, nel primo trimestre di quest’anno, ovvero da gennaio a marzo scorso, di ben nove unità.
Sembreranno poche ma in un’area già per sé particolarmente in crisi non ci sbagliamo nel sostenere che rappresentino senza dubbio un insuccesso per l’intero territorio.
Il dato emerge dal report “Movimprese” elaborato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio pitagorica, elaborazioni che rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall’ente per approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale.
Dati che, in generarle, evidenziano una situazione “stallo” nella dinamica complessiva del tessuto imprenditoriale, soprattutto per il livello di cancellazioni, “ancora lontano da un’evoluzione fisiologica”.
Secondo Movimprese che ha analizzato dunque la natalità e mortalità delle imprese del primo trimestre 2022, la consistenza dell’imprenditoria del crotonese, tra aperture e chiusure di imprese, fa registrare un saldo negativo, appunto, di 9 attività.
Da gennaio a marzo, a fronte di 262 nuove iscrizioni, sono state denunciate infatti 271 cessazioni (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio) che hanno portato lo stock complessivo di imprese a 18.279.
Dal confronto – spiegano dalla Cciaa - emerge un tasso di crescita nella provincia pari a -0,05%, dato inferiore a quello registrato in tutta la Calabria (0,05%) e a quello registrato in Italia (-0,02%).
L’analisi dei dati in serie storica evidenzia una sostanziale paura nell’intraprendere un’attività economica: il numero di iscrizioni nel primo trimestre di quest’anno (262) è, in valore assoluto, il più basso degli ultimi anni.
“La rilevazione trimestrale conferma, anche per il nostro territorio, il forte scoraggiamento nell’avviare nuove attività dovuto certamente al clima di incertezza legato agli squilibri geo-politici innescati dal conflitto Russo-Ucraino e alla pandemia – è il commento del Commissario straordinario della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese – i settori maggiormente colpiti sono inevitabilmente, quelli del commercio, agricoltura e turismo che restano ancora in attesa di ottenere ulteriori ristori governativi ”.
L’ANDAMENTO PER SETTORE
L’analisi dell’andamento dei tassi di sviluppo per settore di attività evidenzia che a contribuire maggiormente alla positività dei dati in questa prima rilevazione del 2022, oltre alle imprese non classificate (5,75%) è stato soprattutto il settore Attività finanziarie e assicurative (2,53%) e Noleggio, agenzie viaggio, servizi alle imprese (1,88%).
Viceversa, in valori assoluti, spiccano i saldi negativi di Agricoltura, silvicoltura e pesca (–43 imprese), Commercio ingrosso e dettaglio (-31 imprese) e Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-13 imprese) insieme Attività manifatturiere (-11 imprese).
L’ANDAMENTO PER FORMA GIURIDICA
La forma giuridica predominante nella provincia rimane quella della ditta individuale, che però in questo trimestre perde ben 58 imprese iscritte, attestandosi a 12.241 registrazioni con un tasso di crescita pari a -0,48%.
Registrano un tasso negativo anche le società di persone (-0,39%), mentre le uniche a crescere sono le società di capitale che registrano un tasso positivo pari al’1,48% e le altre forme (per lo più consorzi e cooperative) pari al -0,38%.
Il tessuto economico provinciale, al primo trimestre 2022 risulta, pertanto, formato per il 66,97% da ditte individuali, per il 21,83% da società di capitali, per l’8,32% da società di persone e per il restante 2,88% da imprese con altra forma giuridica.